Campo de’ Fiori è una delle zone più caratteristiche di Roma. Qui ha sede il famoso mercato ma la zona è anche una delle più gettonate da giovani e giovanissimi per la movida, specie nel fine settimana. Ma cos’ha di particolare? Conoscete la sua storia? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Storia, arte, cultura, monumenti e i suoi rioni. La Città Eterna non si finisce mai di scoprire e per conoscerla davvero bene, e non solo per quelli che sono gli itinerari canonici (sebbene imprescindibili), non bastano sicuramente pochi giorni. Se avete quindi la fortuna di vivere nell’hinterland approfittatene per andare a visitare quei luoghi che magari non si prendono la “copertina” ma che in egual modo sanno regalare emozioni sotto tutti i punti di vista. Come turisti invece, dopo essere passati nelle tappe obbligatorie, pianificate un secondo viaggio dedicandovi proprio a tutte queste mete se vogliamo nascoste. Campo de’ Fiori è allora uno di quei posti da tenere in considerazione.
Alla scoperta di Campo de’ Fiori: cosa fare e cosa vedere
Al pari di Testaccio, Campo de’ Fiori offre ancora oggi uno spaccato della romanità d’un tempo quella che, purtroppo, si sta via via perdendo anche nel centro. Nel rione si respira infatti l’aria dell’antica Roma e concedersi una passeggiata da queste parti è davvero piacevole. Tra le esperienze da fare in zona c’è senza dubbio quella dello storico e pittoresco mercato: qui, girovagando tra i banchi di legno, potrete acquistare davvero di tutto, compresi gli ottimi prodotti alimentari.
Ma Campo de’ Fiori oggi è anche e soprattutto zona di movida. Una volta terminato il tran tran quotidiano la piazza si anima di ragazzi e ragazze grazie alla presenza di tanti locali. Si parte dall’aperitivo, passando alla cena raggiungendo uno dei tanti ristoranti presenti e si finisce fino a notte fonda grazie ai numerosi locali per tutti i gusti. Insomma, un posto davvero speciale in grado di catturarvi in ogni momento della giornata.
Infine lo shopping. Le vie circostanti offrono occasioni uniche per gli acquisti sia per quanto riguarda il mercato tradizionale, con brand di moda e capi griffati, che per quello vintage, spulciando tra i vari bazar e botteghe artigianali. Come arrivare dunque in questo angolo così caratteristico di Roma? Il quadrante si inserisce nel contesto del centro storico collocandosi tra Piazza Navona e Piazza Farnese ed è facilmente raggiungibile con i mezzi del trasporto pubblico.
La storia
Spendiamo ora due parole sulla sua storia. Il lastricato risale al 1440 in concomitanza con la nascita di locande e strutture che accoglievano i pellegrini di passaggio. La nascita del mercato risale invece alla seconda metà dell’800, precisamente nel 1869 quando a Campo de’ Fiori fu spostato il mercato che prima d’allora si era svolto a Piazza Navona. Oltre ad essere famosa per il suo mercato per l’appunto, la zona vanta anche una triste fama dato qui un tempo venivano eseguite le condanne a morte. Ma su questo torneremo più avanti.
La fontana della “terrina”
Tornando al mercato, quest’ultimo ha rappresentato nel tempo croce e delizia della zona: sì perché la folla di clienti fece sì, ad esempio, che la fontana all’epoca presente venne trasformata in vasca per tenere al fresco frutta e verdura nonostante le leggi che imponevano punizioni severe per i trasgressori, anche corporali. Ad ogni modo nel 1622 la fontana, ribattezzata in seguito della “terrina” dai romani (perché rassomigliava ad una zuppiera), venne chiusa con un grosso coperchio.
Ma la struttura acquistò anche grande popolarità dato che in occasione di alcune feste dalle sue bocchette veniva fatto uscire vino – proveniente dai Castelli – anziché acqua. Nel 1889 fu spostata nel deposito dei Selci a Testaccio; poi, dopo 35 anni, finì davanti alla Chiesa nuova, situata nell’omonima piazza. A Campo de’ Fiori invece, ad inizio ‘900 e in concomitanza del restauro della piazza, venne realizzata una nuova fontana ma priva del coperchio a cui accennavamo prima.
Il lato oscuro di Campo de’ Fiori
La zona ha anche come detto una storia oscura alle spalle, se vogliamo molto più macabra. Un tempo qui si tenevano infatti le esecuzioni capitali tra cui spicca quella del filosofo Giordano Bruno bruciato sul rogo nel 1600. Un’imponente e austera statua, progettata da Ettore Ferrari, fu eretta in suo onore al centro della piazza il 9 giugno 1889. Il monumento di fatto sostituì per l’appunto la vasca della terrina di Giacomo della Porta realizzata quasi duecento anni prima. Il basamento recita la seguente iscrizione: “A Bruno il secolo da lui divinato qui dove il rogo arse”. Con dedica a lui e a tutti i liberi pensatori.
Curiosità: perché si chiama così?
Chiudiamo con qualche piccola curiosità su questa zona di Roma, vedendo anche perché si chiama così, che forse non sapevate:
- E’ l’unica piazza monumentale del Centro Storico a non ospitare una chiesa o una basilica,
- Fu realizzata per ordine di Papa Calisto III sul luogo in cui anticamente si trovava un coloratissimo campo di fiori, come il suo nome ricorda.
- Poco distante da qui sorge l’arco degli acetari dove si pensa che i mercanti riponessero le botti di acqua acetosa da vendere nel mercato. Si tratta di un angolo di medioevo in pieno centro a Roma
- Sempre nelle vicinanze sorge uno dei locali più “strani” di Roma: a questo link il perché e come arrivarci