Buste paga 2022, chi guadagna di più con la nuova Irpef. Novità in arrivo col nuovo anno per i lavoratori dipendenti. Tante le modifiche introdotte dal Governo, sebbene con norme distinte, che produrranno gli effetti nelle buste paga del nuovo anno. Tra queste ad esempio l’introduzione dell’assegno unico universale che alleggerirà il carico dei datori di lavoro dato che quest’ultimo sarà corrisposto dall’INPS. Vediamo dunque le principali novità.
Buste paga 2022, chi guadagna di più con la nuova Irpef
«Dalle prime proiezioni effettuate – afferma Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ‒ scaturisce chiaramente una situazione di premialità per i redditi medioalti. Non resta spazio per un grande ottimismo circa la quantificazione complessiva di tutte le modifiche apportate: le buste paga del 2022 riserveranno diverse sorprese e, in moltissimi casi, non positive».
Le novità per stipendio e tasse
La Fondazione, attraverso la circolare n. 2 del 13 gennaio 2022, ha elaborato un documento con numerosi esempi pratici che chiarisce come “il combinato disposto della Manovra e della revisione delle misure di sostegno per le famiglie cambieranno gli importi a disposizione di lavoratori e, più in generale, contribuenti“.
Il testo si sofferma ad esempio sulle modifiche agli scaglioni e alle aliquote Irpef. Non solo. Spazio anche misure e alle modalità di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, pensione, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi.
Entra nel dettaglio, poi, dell’abrogazione della detrazione fiscale per redditi di lavoro dipendente e assimilati in caso di reddito complessivo ricompreso tra 28 e 40 mila euro (sempre al comma 3 della Legge di Bilancio 2022). Analizzato anche l’impatto dell’esonero contributivo parziale, per il 2022, a favore dei dipendenti con reddito inferiore a 34.996 euro (art. 1, comma 121, legge n. 234/2021). Tutte modifiche che determineranno una differente misura delle ritenute fiscali e del bonus.
Buste paga 2022 e assegno unico: cosa cambia
Dell’assegno unico abbiamo già parlato qui. Si tratta di una delle più importanti modifiche per i lavoratori dipendenti dato che da marzo le detrazioni fiscali per i figli a carico saranno corrisposte direttamente dall’INPS sui conti correnti. Per effetto dell’abrogazione dell’assegno per il nucleo familiare e delle detrazioni fiscali per i figli a carico infatti si ridurrà l’importo ricevuto direttamente dal datore di lavoro.
In parallelo sarà possibile ricevere l’assegno unico corrisposto dall’Inps purché, in presenza dei requisiti soggettivi previsti, si sia provveduto in autonomia a presentare la domanda. Gli importi ricevuti, però, potrebbero non somigliare a quelli del passato perché parametrati sull’ISEE del nucleo familiare invece che sul reddito ai fini fiscali.