Nella giornata di ieri la tredicenne vittima di un’aggressione da parte di una bulla presso la Scuola media Virgilio di Ardea è tornata a scuola, ma secondo quanto riportato dal padre della giovane, Walter Giustini, non è stato un rientro privo di tensioni. L’uomo ha infatti scritto un post raccontando che dopo l’ingresso nell’edificio scolastico, da parte della ragazza, accompagnata fino all’interno della scuola dalla madre, questa sarebbe stata avvicinata alcune mamme di alunni del Virgilio, che l’avrebbero messa in guardia per aver sentito la giovane “bulla” dire alle sue amiche che avrebbe cercato sua figlia per picchiarla di nuovo, in quanto a lei le denunce farebbero “un baffo” (per parafrasare l’uscita molto più colorita riportata nel post dal genitore).
La madre della tredicenne, che solo tre giorni prima aveva ricevuto un pugno in pieno volto ed ora si ritrovava indirettamente minacciata dalla stessa quindicenne sua compagna di scuola (che stando ad alcune testimonianze non era nuova ad atti violenti), avrebbe a quel punto allertato i Carabinieri di Ardea, giunti sul posto per ricevere la segnalazione della donna.
Il post del padre della giovanissima vittima di bullismo continua con un affondo sulla Dirigenza scolastica del Virgilio: “Nel mentre stavamo decidendo il da farsi sopraggiungeva il Dirigente Scolastico il quale, invece di prendere in mano la situazione ha pensato bene di tirare dritto verso il suo ufficio per ricevere ex amministratori politici di Ardea, neanche fosse, la scuola, una sede politica. A questo punto, visto il completo disinteresse del personale scolastico, vista l’effettiva possibilità che mia figlia potesse essere nuovamente aggredita dalla studentessa “bulla”, siamo stati costretti a far uscire nostra figlia dall’istituto e tornare a casa dopo aver denunciato nuovamente l’accaduto ai Carabinieri.”
Giustini, ha inoltre rilevato nel suo pezzo, come sia incongruente la versione della scuola, secondo i cui Dirigenti l’aggressione sarebbe avvenuta nel cortile, con quella della madre di sua figlia e di altri testimoni, che avrebbero assistito all’aggressione all’interno dell’edificio scolastico.
In un altro post, l’uomo, ha inoltre raccontato che la sua denuncia sarebbe costata cara alla figlia, che beffata, si sarebbe vista vietare la partecipazione al viaggio in Germania con la classe per il Gemellaggio dell’Istituto con una scuola tedesca. Secondo lui, infatti, se avesse taciuto alla stampa e ai Carabinieri l’aggressione subita da sua figlia, questo divieto non le sarebbe stato imposto.
Abbiamo contattato Walter Giustini per sapere come stesse sua figlia e per sentire da lui se avessero avuto modo di parlare con i genitori della “bulla” e se avessero ricevuto da questi delle scuse.
“Mia figlia sta abbastanza bene fisicamente ma non è del tutto tranquilla. I genitori della ragazza che l’ha aggredita non si sono fatti sentire, ma pare che lei abbia ricevuto tre giorni di sopensione.”
Prima di salutarci, gli chiedo se lui e la madre della giovane abbiano valutato la possibilità di cambiarle scuola.
“Ci abbiamo pensato”, la sua risposta secca.