Home » News » Borgo Pratica di Mare, il sindaco di Pomezia plaude ai Borghese ed attacca l’associazione ed i cittadini. La risposta di Latium Vetus

Borgo Pratica di Mare, il sindaco di Pomezia plaude ai Borghese ed attacca l’associazione ed i cittadini. La risposta di Latium Vetus

Pubblicato il

Abbiamo appreso le sorprendenti parole del Sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà, il quale intervistato ieri mattina (mercoledì 02 settembre 2020) dal settimanale “Il Caffè” in merito alla persistente chiusura delle strade del Borgo di Pratica di Mare, inveisce non contro la società Nova Lavinium, come si potrebbe immaginare, bensì contro l’Associazione Latium Vetus!
Comico o drammatico? Mentre il cancello continua tuttora ad impedire alla collettività l’accesso alle strade del Borgo di Pratica di Mare, il Sindaco prima plaude “alla buona volontà da parte di tutti di arrivare ad una soluzione” – quindi anche in capo alla società che da quattro anni continua tuttora a sottrarre ai cittadini le strade pubbliche del Borgo – per attaccare infine l’associazione che da anni sta operando con l’unico fine di restituire quelle aree alla comunità, ovvero ripristinare la legalità e l’interesse collettivo. Poco importa che il nuovo cancello, apposto senza alcun titolo edilizio, rimanga tuttora dov’è sebbene sia scaduto il termine stabilito dalla stessa amministrazione comunale con l’ordinanza dello scorso 21 agosto 2020; ordinanza emessa ben due settimane dopo l’apposizione dello stesso cancello, tanto da rendersi necessaria – per la seconda volta – una diffida indirizzata al Comune proprio da parte di Associazione Latium Vetus. Contrariamente a quanto affermato nell’articolo de “Il Caffè”, la questione è in realtà molto semplice.

Infatti, nonostante il riconoscimento ad opera del Catasto della proprietà pubblica sulle strade di Pratica di Mare, ed il pronunciamento del TAR che ha riconosciuto la necessità di ripristinare il pubblico transito sulle stesse aree viarie, il Comune di Pomezia non ha proceduto, a tutt’oggi, né a ripristinare l’uso pubblico delle strade del Borgo, né a richiedere alla società Nova Lavinium il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, che dev’essere necessariamente corrisposta per i lavori dei privati su qualsiasi strada gravata da uso pubblico. Il cancello è tuttora lì ed anche il termine fissato dall’ordinanza comunale (la sesta in sei mesi!) è per ora rimasto lettera morta!
Il Sindaco di Pomezia, insomma, dovrebbe assicurare senza ulteriore indugio il tempestivo ripristino della legalità facendo rimuovere il cancello di Pratica di Mare anziché scagliarsi contro l’Associazione che si è addirittura costituita in tribunale per perorare l’interesse pubblico.
Il primo cittadino renda piuttosto noto il contenuto del suo incontro personale avvenuto a porte chiuse con i membri della Famiglia Borghese il 06 agosto scorso, giorno della rimozione forzata del primo cancello, allorquando è arrivato ad accedere da solo nel Borgo nonostante il nuovo cancello appena apposto illecitamente.

Perché questa disponibilità al dialogo, più volte dichiarata, dell’amministrazione comunale con la società Nova Lavinium? Su cosa verterebbe questa ipotetica trattativa?
L’applicazione della legge, infatti, non può essere condizionata, o peggio inibita, da alcuna trattativa o accordo fra l’ente pubblico ed il privato, peraltro in totale assenza di trasparenza, lontano dagli occhi e dalle orecchie dei cittadini.
Sono questi gli aspetti che dovrebbero essere chiariti dai membri dell’amministrazione, i quali – cosi ci si aspetterebbe – dovrebbero prendersela con chi da quattro anni sta arrecando un danno alla
collettività. A Pomezia invece i cattivi sono coloro i quali combattono per perseguire l’interesse pubblico?
Questo modo di procedere, lontano dall’apparire inflessibile, ci sembra invece condizionato da pesanti dubbi relativi a omissioni, inerzia e mancanza di trasparenza. Associazione Latium Vetus continuerà ad impegnarsi per il ripristino della legalità e non si farà certo intimidire, ma anzi coglierà ogni opportunità per fare chiarezza sulla vicenda e per denunciare ogni eventuale responsabilità.

Impostazioni privacy