Lo scorso lunedì 21 dicembre 2020 è scaduta anche l’ultima – in realtà l’ennesima – ordinanza del dirigente all’urbanistica del Comune di Pomezia che imponeva “la rimozione della recinzione (apparsa, ricorderete, dopo l’abbattimento del secondo cancello) – posta all’interno del Borgo di Pratica di Mare e la riapertura degli spazi pubblici” che “impedisce l’accesso” alle vie interne al Borgo di Pratica di Mare, all’intero piazzale e all’area a verde antistante la Chiesa.
I termini però, come visto, sono ampiamente scaduti da una settimana: il Comune dovrà ora procedere in danno vista l’inerzia del privato e, come chiosa l’ordinanza, procedere alla rimozione delle opere considerate abusive.
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«Anche questo provvedimento è rimasto finora lettera morta in quanto ancora oggi le transenne continuano a impedire l’accesso alle strade del Borgo. La situazione è molto seria – commenta Giacomo Castro Presidente dell’Associazione Latium Vetus – Il Comune di Pomezia, infatti, rischia di apparire come un ente a velocità diversa in base al proprio interlocutore. Per dirla breve, un ente forte coi deboli e debole coi forti? L’istituzione pubblica corre il rischio di uscirne definitivamente screditata e senza più alcuna autorevolezza».
Approfondimento nel numero cartaceo di gennaio 2020
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