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Bollettino Covid giornaliero, come potrebbe cambiare e da quando: le novità in arrivo

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Tampone Covid

Da una parte il nuovo Dpcm con ulteriori regole e restrizioni, dall’altra la richiesta delle Regioni di modificare il bollettino giornaliero, quello con i dati di positivi, ricoveri e terapie intensive. Con quei numeri che, quasi sempre intorno alle 18, vengono pubblicati e che, in questo periodo, sono sempre più alti per via della variante Omicron, che circola con maggiore diffusione. E sono in molti gli esperti che hanno chiesto al Governo di modificare quel bollettino, che non farebbe altro che alimentare paura tra i cittadini.

Bollettino Covid giornaliero: come potrebbe cambiare, le novità

Sembra d’accordo a una modifica del bollettino giornaliero anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ai microfoni di Timeline su Sky TG24 ha spiegato: ‘Bisognerebbe far capire meglio l’andamento della pandemia, senza creare ansia. Per alcuni dati, per esempio sulla mortalità, il trend settimanale può dare una idea migliore dell’andamento della situazione. Ma è altrettanto e forse più importante arricchire i dati con ulteriori dettagli, per esempio il numero delle infezioni asintomatiche, in modo da capire meglio la differenza tra malati e positivi’. 

Sulla stessa linea anche Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, che è intervenuto nel corso della trasmissione Restart 264 condotta da Aurora Vena e Lorenzo Capezzuoli Ranchi su Cusano Italia TV: “Tutto quello che ho sentito negli ultimi giorni mi fa pensare che qualcuno al Ministero della Salute sia particolarmente affezionato ad un bollettino giornaliero che non serve a nessuno. Non serve ai medici perché non dà informazioni mediche e non serve alla popolazione perché dà informazioni anche molto fuorvianti. Nessuno dice che bisogna fare una censura come qualche giornale ha detto interpretando male le mie parole. Io vorrei che i numeri vengano dati in modo che servano a qualche cosa, così come sono dati  servono solo a stimolare ansie e a mettere insieme mele, pere, arance e meloni. Noi avremmo bisogno di un report che ci dicesse quanti dei positivi giornalieri sono veramente nuovi positivi perché il dato che arriva dal Ministero prende tutti i tamponi positivi e non dice se qualcuno che è positivo oggi era positivo anche ieri. C’è una quantità enorme di duplicazione di soggetti. Ci sono persone che fanno due tamponi al giorno tutti i giorni, quelli vengono contati, quindi non abbiamo il numero reale di contagiati. Inoltre il bollettino non specifica quanti sono asintomatici e quanti sintomatici, quanti stanno a casa e quanti in ospedale. Il report dei ricoveri ospedalieri è anacronistico ormai dopo 700 giorni.  Mettere insieme chi entra in ospedale con la polmonite da covid e chi entra con un braccio rotto ed ha un tampone positivo, non è corretto perché i due non hanno lo stesso peso sugli ospedali. Poi non viene specificato chi è vaccinato, chi non è vaccinato, chi è vaccinato con tre dosi. O i numeri li diamo bene oppure meglio non darli se servono solamente a soddisfare l’edonismo di qualche burocrate romano”.

Chi non vuole modificare il bollettino giornaliero Covid

Esperti che vogliono modificare il bollettino, altri che non vedono di buon occhio il cambiamento. E’ il caso di Lucia Bisceglia, presidente dell’Associazione Italiana di epidemiologia che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che: ‘smettere di riportare i casi è come rompere il termometro quando abbiamo la febbre’. Anche Crisanti sembra contrario alla proposta, che ha definito da “analfabeta della epidemiologia”. Intanto, non c’è ancora nessuna certezza e bisognerà capire cosa succederà al bollettino giornaliero, quasi un triste appuntamento che accompagna gli italiani da due anni. 

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