Fermare i rincari delle bollette di elettricità e gas? Il piano proposto dal governo Draghi sarà discusso questa settimana durante il consiglio dei ministri. La proposta ha due prerogative: tagliare del 30% gli incrementi della bolletta ma non la ‘riforma delle tariffe’ quindi proseguire con il cambiamento del metodo di calcolo degli importi.
Al momento quindi l’obiettivo sembra ridurre i rincari attesi e si parla di una terzo/fino a metà del totale. “Soluzioni più giuste per mitigare il problema in maniera stabile e strutturale“, dichiara il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Era stato proprio lui che, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme del possibile aumento del costo dell’elettricità.
I passi che saranno mossi, per il momento, sembrano: uno stanziamento fino a 4-5 miliardi di euro (che comunque non bloccherà del tutto i rincari) e un rafforzamento del bonus sociale anche detto “bonus bollette“.
Aumento delle bollette: chi può avere il bonus 2021 e le parole di Cingolani
Il bonus bollette 2021 è già operativo dal primo luglio, viene erogato in base all’Isee e gli sconti vengono riconosciuti in automatico. Le condizioni ‘specifiche’ per avere diritto al bonus sono:
- Isee inferiore a 9.265 euro
- Quattro figli a carico e Isee non superiore a 20.000 euro
- Avere il nucleo familiare titolare del reddito di cittadinanza
Il bonus sociale per luce e gas attualmente vale 128 euro per i nuclei familiari (composti da uno o due persone) mentre vale 151 euro per quelli composti da 3 o 4 persone e 177 euro per chi ha più di 4 componenti.
Al Governo, però, si sta comprendendo che la questione non va affrontata solo dal punto di vista economico. Come ha dichiarato Cingolani al Corriere della Sera: «Non dobbiamo guardare al futuro con lo sguardo rivolto al passato. Dovremmo discutere in maniera non ideologica. Se vogliamo, come è giusto, viaggiare con auto elettriche, se non vogliamo non subire e far subire alle generazioni future gli effetti del cambiamento climatico provocato dalla CO2, dobbiamo discutere di come produciamo l’energia. In modo collaborativo. Di sicuro dobbiamo accelerare sulle fonti rinnovabili. Quando diciamo no a un pannello solare, o quando a livello locale si fanno prevalere interessi della burocrazia, dei singoli, dobbiamo capire che il no lo stiamo dicendo soprattutto a noi stessi e ai nostri figli»