Continuano le polemiche sul progetto Cogea di realizzazione di un impianto biogas a Santa Palomba, progetto a cui il Comune di Pomezia si è opposto dal principio: dalle vie legali con l’opposizione al ricorso promosso da Cogea davanti al Tar alle manifestazioni di protesta insieme alle associazioni e ai cittadini; dalla contrarietà espressa ufficialmente e all’unanimità in Consiglio comunale fino all’audizione in Commissione Ambiente presso la Regione Lazio.
“Non c’è ancora l’autorizzazione alla costruzione della centrale – spiega il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci – Come ho già avuto modo di sottolineare, spetta alla Città Metropolitana dare il via libera, e il Comune di Pomezia, come altre Città coinvolte, darà ancora una volta il suo parere negativo nella prossima conferenza dei servizi. In questi mesi abbiamo inoltre incontrato diverse volte i responsabili Cogea per cercare di trovare una soluzione: è in corso una trattativa sulla possibilità di rivedere il progetto presentato a garanzia della sicurezza dei cittadini, della salute pubblica e a tutela della viabilità cittadina”.
“Da tempo ormai – continua Fucci – alcuni giornali e alcune associazioni stanno cercando di strumentalizzare il nostro lavoro, con l’unico risultato di confondere la cittadinanza e creare un clima di terrorismo psicologico dannoso per l’intera comunità”.
“Il 24 novembre scorso il Consiglio comunale ha approvato l’elaborato tecnico Rischio di Incidente Rilevante (RIR) per la zona industriale di Santa Palomba – prosegue il Sindaco – Il RIR è uno strumento necessario per la pianificazione urbanistica della Città, un documento puramente tecnico che valuta la compatibilità urbanistica delle aree adiacenti alle aziende a rischio di incidente rilevante. Parliamo quindi di aziende già esistenti a Santa Palomba, come Eni e Liquigas: non si tratta di un documento che autorizza l’apertura o la chiusura di altre aziende o centrali biogas, come è stato scritto e detto in maniera errata e strumentale in questi mesi. Dal RIR è emerso che nulla osta a costruire qualunque cosa, anche una scuola o un ospedale, nei pressi di queste aziende a rischio di incidente rilevante a Pomezia, perché in caso di emergenza, le strutture sono dotate di tutti i sistemi di sicurezza e delle metrature necessarie affinché le conseguenze di un eventuale incidente rimangano circoscritte all’interno del perimetro delle aziende”.
“Continueremo a dire NO alla centrale biogas – conclude – Il nostro parere è stato sempre, in tutte le sedi, negativo, e non solo per quanto riguarda Cogea, ma anche per tutti gli altri impianti di questo tipo proposti nei territori vicini, come quello di Pontina Ambiente nella zona delle solforate. Questo perché la nostra idea di gestione dei rifiuti e tutela ambientale è differente e lo stiamo dimostrando da oltre 3 anni con i risultati raggiunti nella raccolta differenziata, passata dal 5% al 65%”.