‘Bauli in Piazza’: dopo l’evento di Piazza Duomo a Milano si è tenuta sotto il cielo di Roma oggi la protesta dei lavoratori dello spettacolo, organizzata da Aps Bip, ‘We make events- Italia’.
Bauli in Piazza, lo spettacolo insorge
Alle 17, una Piazza del Popolo gremita di addetti ai lavori dello spettacolo ha manifestato la propria rabbia esibendo mille bauli, simbolo delle attività indispensabili del dietro le quinte. Altrettanti lavoratori si sono schierati in total black, in segno di lutto e distanziati, con lo scopo di chiedere attenzione. All’appuntamento romano sono sopraggiunti altri manifestanti con due pullman da Milano e uno da Bologna.
E’ passato un anno e nulla è cambiato; “Governo ci vedi?”
Uno scenario suggestivo, quello di oggi, quindi. Una coreografia di impatto: mille lavoratori tra tecnici audio, coriste, addetti al catering, facchini di set e teatri, assistenti di produzioni e registi, per un flash mob in cui battendo sui loro bauli, uniti dallo stesso ritmo, hanno manifestato al grido di “Governo ora ci vedi?”
‘La musica ha sempre guarito i cuori’ – Renato Zero-
Anche molti artisti sono rimasti accanto ai lavoratori dello spettacolo. Vi erano infatti Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Max Gazzé, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Andrea Delogu e uno su tutti Renato Zero nazionale, che, microfono alla mano, ha ribadito quanto ‘la musica abbia sempre guarito i cuori’ –cit– ‘e per questo non bisogna temere di salire sul palco per difenderla’.
‘E’ necessario restituire dignità al nostro lavoro e a quello di tutti i lavoratori dello spettacolo’, hanno puntualizzato Alessandra Amoroso ed Emma Marrone. ‘Moltissima gente vive di questo lavoro prezioso, che come tale va riconosciuto e rispettato’.
Quattrocentodiciannove, i giorni della crisi
Ad un certo punto il coro unanime dei manifestanti ha scandito il numero dei giorni passati dal momento in cui tutte le attività culturali che impegnano i lavoratori del settore si fermarono, a causa della pandemia: 419. Il settore dello spettacolo è infatti letteralmente in ginocchio da mesi ormai anche perché totalmente dimenticato dalle istituzioni e da una cattiva gestione dell’emergenza.
Una programmazione concreta per ripartire: le richieste
Le richieste sono state le medesime di mesi fa a Milano, in vista della riapertura di cinema e teatri del 26 aprile p.v. In calendario vi è l’istituzione di un fondo da erogare mensilmente ai lavoratori dello spettacolo corrispondente alle mensilità del periodo gennaio-dicembre 2021, la riforma del settore e un piano interministeriale prestabilito per riorganizzarne la ripartenza. Tutto questo sempre nel rispetto della previdenza assistenziale dei lavoratori.