Roma. La Prefettura ha interrogato l’Atac sulla questione dei controlli del Green Pass, che a partire dal 6 dicembre diventa obbligatorio anche per poter viaggiare sui mezzi pubblici, quali autobus e metro. Ma sul tema c’è molta confusione, scetticismo e, soprattutto, poca disponibilità finanziaria per poter procedere. Infatti, la Prefettura ha chiesto all’Atac di valutare l’opzione dell’installazione di accessi alla metro con codice Qr, in modo da alleggerire il lavoro delle forze dell’ordine che, nel frattempo, si occupano anche di altro oltre che dei controlli routinari sul certificato verde. Intanto i No-Vax litigano continuamente con la municipalizzata, chiedendo il rimborso di biglietti ed abbonamenti.
La risposta di Atac alla Prefettura
I vertici della municipalizzata, per ora in via informale, ma domani arriverà una lettera ufficiale, hanno subito fatto capire che l’opzione non può nemmeno essere presa in considerazione da loro. Con i tempi della burocrazia, l’appalto per montare gli scanner verrebbe affidato in tempo, forse, per un’eventuale sesta ondata, spiegano i rappresentanti dell’Atac. Di assumere, poi, nuovo personale e nuovi controllori, non se ne parla neppure. All’attuale i controlli presenti faticano già a sufficienza con i biglietti. L’azienda è fermamente convinta che della mansione debbano occuparsi esclusivamente polizia, carabinieri e vigili urbani. Con ispezioni rigorosamente a campione, come dice peraltro anche il Viminale. Di più, non si può fare secondo Atac. Nessuna possibilità di montare fornelli ad hoc per la questione.