Mentre molte Regioni hanno già cancellato gli Open Day AstraZeneca (è il caso della Campania), altre stanno continuando con le somministrazioni, nonostante dubbi e pareri contrastanti sul vaccino più discusso, quello di AstraZeneca. Proprio oggi il Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, si pronuncerà e si cercherà di capire quale sarà il “destino” della campagna vaccinale, che ormai in Italia sta procedendo spedita.
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AstraZeneca sui più giovani? Il parere degli esperti
Teorie diverse e pareri contrastanti anche tra gli esperti, che stanno cercando di puntare – nuovamente – i riflettori sul vaccino AstraZeneca. Da mesi, ormai, non si fa altro che parlare di questo siero: prima i rari casi di trombosi, poi la sospensione momentanea da parte dell’Ema e la valutazione successiva dell’Aifa. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico avevano “raccomandato” la somministrazione agli over 60, ma di fatto il vaccino con gli Open Day è stato inoculato, sempre su base volontaria, anche ai più giovani (ai cittadini dai 18 anni in su).
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Per Antonella Viola, immunologa e docente di patologia generale a Padova, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, intervistata dal Corriere della Sera, “Le Regioni devono finirla di fare a gara a chi vaccina di più senza mettere al primo posto la sicurezza. Gli eventi trombotici post vaccino sono rarissimi, ma anche un solo episodio è una tragedia. Sono sempre stata convinta che non bisognerebbe darli (Johnson & Johnson e AstraZeneca, ndr) a persone di età inferiore ai 55 anni, specialmente donne”.
Dello stesso parere anche Pierpaolo Sileri, il sottosegretario alla Salute, che ai microfoni di Radio Cusano Campus ha spiegato: “Il vaccino AstraZeneca sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato. Non lo consiglierei alle donne sotto i 50 anni. I dubbi nascono a maggior ragione dal fatto che oggi la circolazione e l’incidenza settimanale del virus si sono abbassate drasticamente. È chiaro che se un vaccino ha dato il sospetto di qualche complicanza, soprattutto nei più giovani, la forchetta del rischio-beneficio per questi soggetti si riduce. E’ probabile che per i vaccini non a mRna ci possa essere una rivisitazione delle indicazioni sull’età, usando maggior cautela oggi che la circolazione del virus è molto più bassa. Io ho prenotato in farmacia e farò il J&J – ha spiegato Sileri – ma sono over 40 e non sono donna quindi posso stare abbastanza sicuro, ma se avessi un’amica di 30 anni le consiglierei un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna, ndr)”.
Solo oggi si capirà cosa si deciderà per il vaccino AstraZeneca anche se, a quanto pare, l’ipotesi di non somministrare le dosi sotto i 50 anni sembra farsi sempre più vicina.