In arrivo aiuti e sussidi per tutte le famiglie: il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo attuativo dell’Assegno Unico. Si prevede l’entrata a regime dal 2022. Si resta in attesa del vaglio delle commissioni competenti delle Camere prima di poter dare il via libera definitivo. Questi aiuti saranno rivolti a tutte le famiglie con figli, siano esse indigenti o benestanti. La durata abbraccerà il periodo dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni purché i giovanissimi studino o facciano tirocini con redditi inferiori a 8.000 euro annui, oppure, infine, il servizio civile universale. Previsto anche se i maggiorenni sono registrati come «disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego». Nessuna differenza tra lavoratori dipendenti o autonomi e neppure tra italiani o extracomunitari.
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Assegno per le famiglie, le novità
Verrà tenuto conto del numero dei figli, delle eventuali disabilità, nonché della dichiarazione Isee. A differenza del vecchio assegno, infatti, sarà necessario presentare anche questo parametro per ricevere un sussidio proporzionato. Chi non volesse farlo, in ogni caso, riceverà comunque un minimo. Potrà essere richiesto tramite apposita domanda da tutti i residenti da almeno due anni. Il sussidio sarà erogato dall’Inps, su domanda dei nuclei interessati.
Come presentare la domanda
Il decreto, se approvato anche dalle Camere, andrà in Gazzetta prima della fine dell’anno. La nuova misura sarà operativa a partire da marzo 2022, tuttavia le domande si potranno presentare fin dal primo gennaio, per un periodo che andrà da marzo al febbraio dell’anno successivo, ma dovrebbe essere presente una proroga fino a fine febbraio. La modalità di richiesta prevede la presentazione della domanda all’Inps in modalità telematica o presso gli istituti di patronato entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta. Inoltre, l’assegno sarà riconosciuto dal mese successivo a quello di presentazione della domanda; nel caso in cui è presentata entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’assegno è riconosciuto dal mese di marzo dello stesso anno. Ferma restando la decorrenza, l’Inps provvede al riconoscimento dell’assegno entro sessanta giorni dalla domanda. Come avviene l’erogazione del denaro? E’ previsto un accredito su Iban o mediante bonifico domiciliato, mentre per chi riceve il Reddito di cittadinanza sarà assegnato insieme al suddetto.
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I vari importi
L’assegnazione dell’importo è legata all’Isee. Sono stati individuati due parametri: sotto i 15mila euro di Isee per avere il massimo dei benefici, oltre i 40mila per avere comunque almeno il minimo. I contributi previsti sono dai 50 ai 175 euro al mese per i minori, e dai 25 a 85 per i figli tra i 18 e i 21 anni. Sono previste una serie di maggiorazioni: in base al numero di figli, alla presenza di disabili, se entrambi i genitori lavorano oppure per le mamme sono più giovani di 21 anni. In quest’ultimo caso, infatti, ci sarà una maggiorazione per tutti, indipendentemente dall’Isee: 20 euro in più ogni mese. Vediamo, ora, gli aumenti in base al numero dei figli. A partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee, mentre i nuclei con «quattro figli o più» riceveranno un ulteriore aiuto unico da 100 euro al mese. Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro. Quindi: una famiglia con Isee fino a 15mila euro può ricevere fino a 1110 euro, mentre quelle che superano i 40mila euro di Isee potranno avere fino a 350 euro di aiuti.
Figli disabili
Previste ulteriori misure per le famiglie con figli disabili che riceveranno l’assegno unico «senza limiti di età» dei figli. Prevista una differenza in base al tipo di disabilità: per minorenni non autosufficienti si avranno 105 euro al mese, per i minori con disabilità grave saranno 95 gli euro in più, infine si avranno 85 euro per minore con disabilità media. I maggiorenni fino ai 21 anni riceveranno 50 euro in più ogni mese, da sommare all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni, infine oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee che andrà da 85 a 25 euro al mese.
Altre informazioni
L’assegno andrà al genitore che fa la domanda o «a richiesta anche successiva, in pari misura» tra i genitori. In caso di affidamento esclusivo il sussidio verrà dato al genitore affidatario, salvo presenza di accordi. Infine, qualora fosse nominato un tutore, l’assegno sarà riconosciuto «nell’interesse esclusivo del tutelato». Anche i figli maggiorenni potranno presentare la domanda e richiedere la «quota di assegno loro spettante». Ricordiamo che l’Assegno Unico è previsto anche per i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Richiesta anche la residenza in Italia «da almeno due anni, anche non continuativi ovvero» la titolarità «di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale». Tra i requisiti anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.