Ci risiamo. Si va agli “onori” delle cronache per i “meriti” del territorio, ovvero per l’abusivismo imperante, il degrado dilagante e chi più ne ha più ne metta.
Parliamo di Ardea, ben (permetteteci l’ironia) illustrata sia dal lungo articolo pubblicato due giorni fa dal quotidiano nazionale La Stampa, titolato “Nel cuore italiano dell’abusivismo. Ville senza fogne sui reperti antichi” e messo in primo piano, che dal servizio mandato in onda questa mattina alle 8 dal TG5, in cui l’inviato mostra senza pietà gli aspetti più “crudi” dell’abusivismo e intervista il sindaco Mario Savarese, che non può far altro che confermare come la lotta all’illegalità – almeno alle salzare – somigli a quella contro i mulini a vento.
“La strada dove lo Stato ha perso incomincia dal «Bar Bistrot 360». Tutto quello che c’è a sinistra, in direzione Sud, per 6 chilometri, è abusivo. Tutto: case, villette, negozi, aziende, garage. Non c’è l’allacciamento elettrico regolare. Niente acqua potabile. Non ci sono neppure le fogne. I bagni vengono scaricati nei campi, oppure direttamente nel torrente Incastro, il quale a sua volta va a finire nel mare. Che, infatti, ha il divieto di balneazione. Il quartiere fantasma, dove tutto è abusivo”: inizia così l’articolo de La Stampa, che poi va a guardare nel dettaglio i problemi dell’abusivismo sul lungomare e alle Salzare.
La giornalista del TG5 annuncia invece così il servizio del corrispondente: “Case, villette, negozi, costruzione tutte abusive, il nostro viaggio ad Ardea sul litorale romano”.
“Ci hanno detto che qui le case sono tutte abusive, è vero?”, chiede l’inviato di mediaset a un cittadino in auto alle Salzare. L’uomo, quasi senza fermasi, risponde con tono polemico: “E che dobbiamo fare? Tu ce l’hai in regola la casa? Statevene a casa, che è meglio”.
E così, immagine dopo immagine, Ardea diventa la “terra di nessuno”, abbandonata da tutto e tutti, a partire dalle istituzioni, quelle che stanno in alto.
Non è solo l’abusivismo, il male che impera: il degrado e l’illegalità la fanno da padrone, come dimostrano le discariche a cielo aperto dove vengono gettati in continuazione rifiuti – anche tossici – di ogni tipo, persino carcasse di automobili rubate e pneumatici.
Rifiuti, compreso l’eternit, che spesso diventano roghi tossici che inquinano aria, terreni e falde acquifere.
A rimarcare l’illegalità il giornalista Mediaset, che parlando delle Salzare afferma: “Un quartiere fantasma dove tutto è abusivo e le tasse non esistono. Qui tutto è abusivo: case, villette, negozi, aziende, garage, tutte costruzioni che il comune dovrebbe abbattere, ma non hai fondi per farlo così la zona è diventata terra di nessuno. Tutto quello che vedete in questa zona è praticamente abusivo: da capannoni, a villette a schiera, c’è di tutto, rifiuti di ogni genere, valigie, bottiglie, ci sono anche villette dove all’interno ci sono campi da calcio, piscine. Tutto rigorosamente abusivo”.
Il sindaco, intervistato, spiega che “Tutta quest’aria la chiamiamo con il nome Salzare. Sono 72 km quadrati, parliamo di almeno il 10% di tutto il territorio comunale. Qui non c’è acqua potabile, non ci sono fogne, ci sono discariche abusive, ci sono comunità nomadi che creano problemi sia sotto il profilo dell’inquinamento, perché poi buttano tutto su questi fossi, corsi d’acqua che inevitabilmente finiscono poi per arrivare al mare, sia sotto il profilo della sicurezza”.
L’ennesima brutta cartolina di Ardea, che – insieme alla pubblicità negativa – si spera possa servire a “smuovere le acque”, a far prendere decisioni anche drastiche in merito sia ai 700 ettari di usi civici delle Salzare che sulla piaga, che va oltre quel quartiere, dell’abusivismo e dell’illegalità.