Dopo tre anni Ardea non avrà, almeno per questa stagione estiva, quella che era stata ribattezzata come la spiaggia dell’inclusione, ovvero il mare realmente accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità. Di questo bel progetto avevamo parlato approfonditamente due anni fa e nel tempo l’iniziativa, portata avanti dall’Associazione Impegno Donna, era cresciuta arrivando ad affermarsi ulteriormente. Parliamo di una spiaggia, il Beach Village, accessibile a tutte le persone e a 360°, oltre, cioè, le semplici passerelle o le sedie job: una struttura in grado di accogliere le persone con disabilità e permettere loro un’esperienza senza alcun tipo di barriere od ostacoli. Dai servizi igienici, all’assistenza per fare il bagno, alle piazzole rialzate, alle docce dedicate, tutto era pensato nell’ottica di garantire la massima fruibilità e, laddove possibile, anche l’indipendenza ai bagnanti. Quest’anno però l’iniziativa ha subito un brusco stop.
Ardea, l’Associazione Impegno Donna non rientra nel bando
Anche per la stagione estiva 2021 l’Associazione Impegno Donna aveva deciso di partecipare al Bando predisposto dal Comune di Ardea per avere in gestione (per un anno, ndr) uno dei dieci lotti messi a gara. All’esito della procedura tuttavia la “spiaggia dell’inclusione” non è risultata assegnataria di nessuno spazio tra quelli per i quali era stata avanzata richiesta. In particolare Impegno Donna aveva formalizzato la richiesta per le “concessioni 2 e 3” ma in entrambi i casi è arrivata seconda, con uno scarto di 0.16 punti.
Le perplessità sul bando di gara
Ed è proprio su quest’ultimo aspetto – ma non è l’unico – che ora vengono chiesti chiarimenti. «C’è stata una battuta di arresto del progetto del Beach Village dell’associazione Impegno Donna, concessionaria di una spiaggia orientata alle persone con disabilità nel 2018, 2019 e 2020, deciso dalla commissione del demanio marittimo del Comune di Ardea per la stagione balneare del 2021», ci spiega Massimo Campanelli, segretario dell’associazione Impegno Donna.
«La prima osservazione che vorrei porre alla attenzione di tutti è che l’assegnazione dei punteggi nel 2021 ha seguito una logica e un metodo non previsto nel disciplinare e che non è mai stato applicato nei bandi precedenti del 2020 e del 2018. Stranamente infatti il punteggio è stato assegnato secondo decimali che non erano assolutamente previsti nei criteri di assegnazione degli arenili nel disciplinare di gara. Il bando prevedeva che a parità di punteggio avrebbe vinto chi avesse presentato la propria offerta prima cronologicamente. Stranamente all’associazione Impegno Donna sono stati assegnati 0,16 punti in meno di un’altra concorrente con una attività commerciale, la quale ha inviato via PEC la propria offerta ben 8 giorni dopo l’associazione Impegno Donna, come ben evidenziato nei verbali della commissione giudicatrice».
Inoltre, fino a questo momento, non è noto lo schema dell’Assegnazione del punteggio in relazione alla documentazione presentata, come era stato fatto invece, ad esempio, nel 2020.
Campanelli prosegue: «Ci risulta inadeguata anche l’assegnazione di punteggi legati alla dichiarazione in sede di bando di gara in merito alla presenza di servizi e attrezzature per persone con disabilità, allorché tutti i partecipanti dichiarano che provvederanno entro un massimo di 15 giorni dall’assegnazione dell’arenile a dotarsi di una sedia JOB e di un deambulatore per l’accesso al mare e alla spiaggia di persone con disabilità, oltre ad altri ausili per agevolare la fruibilità delle spiagge ai disabili, quando invece per oltre un mese dall’assegnazione degli arenili non solo non si sono viste né sedie JOB e né deambulatori, ma neppure un pattino e un bagnino di salvataggio, almeno fino al 24 luglio 2021, in alcuni dei lotti andati a gara».
«Il risultato di questo bando, che presenta diverse “anomalie” e “discrepanze”, è che dopo mesi di chiusura e grandi difficoltà per le persone con disabilità, aggravate dalla pandemia Covid-19, non è consentito andare al mare con pari opportunità alle persone con disabilità – chiosa il Segretario dell’Associazione – In questi tre anni di gestione della ‘Spiaggia della Solidarietà e dell’Inclusione’, Impegno Donna Beach Village, abbiamo creato una comunità di persone solidali che credono nell’inclusione sociale e che ora chiedono di ritrovarsi e di riunirsi, affinché un progetto che ha avuto un grande successo, proprio perché corrispondente a bisogni ampiamente disattesi altrove, possa tornare operativo».
Quale futuro per la spiaggia dell’inclusione?
Ma al di là delle questioni tecniche il nodo cruciale della vicenda è la mancata apertura della spiaggia dell’inclusione ad Ardea. «La spiaggia è un luogo magnifico che tutti amiamo, un bene di tutta la comunità e proprio per questo dovrebbe essere davvero accessibile a tutti perché tutti possano goderne la bellezza e viverla in un clima rilassato e piacevole – ha commentato il Presidente dell’Associazione Impegno Donna Patrizia Guadagnini – Le spiagge, però, presentano dei problemi in termini di accessibilità, soprattutto per chi si muove con una sedia a ruote o ha difficoltà motorie, ha disabilità di tipo sensoriale e non solo. Abbattere le barriere architettoniche e culturali negli arenili è un’operazione complessa che richiede un mix di interventi strutturali, attrezzature adeguate e assistenza alla persona che va portata avanti con dedizione, passione e convinzione».
Dopo mesi di chiusura e grandi difficoltà per le persone con disabilità aggravate dalla pandemia Covid-19 dunque non sarà consentito andare al mare con pari opportunità con le persone non disabili. A fronte infatti di molte centinaia di stabilimenti per persone non disabili, di stabilimenti con ausili e servizi totalmente fruibili per le persone con disabilità vicino a Roma ne restano pochissimi. Oltre a Cerveteri e Focene – che possono essere un riferimento per i residenti a Roma Nord – Ardea rappresentava come visto il polo principale per il quadrante sud e i Castelli Romani, ma almeno per quest’anno non sarà così.
Se difficilmente allora per quest’anno vedremo riaprire la spiaggia dell’inclusione ad Ardea il vero tema è l’incertezza per il futuro. Come accaduto quest’anno infatti non è detto che la prossima Estate il Beach Village di Impegno Donna possa riaprire i battenti dato che il progetto è comunque sottoposto all’eventuale aggiudicazione di un bando (se le condizioni rimarranno le stesse chiaramente).
Ma è giusto considerare questa attività alla stessa stregua delle altre che hanno partecipato al bando? Perché, piuttosto, non pensare invece a una formulazione diversa data la peculiarità del progetto, incentrato soprattutto all’accessibilità per le persone con disabilità? Il Comune di Ardea non potrebbe assegnare pertanto uno spazio dedicato all’Associazione Impegno Donna per permetterle di portare avanti l’iniziativa?
Risponde il Comune di Ardea
Sul caso abbiamo sentito il Sindaco Mario Savarese: «In realtà i servizi resi da Impegno Donna per la disabilità sono stati richiesti nel bando; alcuni obbligatori, altri a punteggio. Proprio ad evitare quanto è accaduto in passato, quando questo servizio veniva reso in convenzioni di spiagge libere con servizi, e inevitabilmente si sono creati problemi per via del preposizionamento di sedute e ombrelloni, nonché il divieto di fornire un servizio di ristorazione, cosa che ha provocato più volte all’associazione sanzioni amministrative comminate da Polizia Locale e Capitaneria di Porto, abbiamo deciso di attribuire queste caratteristiche a forme diverse di convenzione, quelle dello stabilimento balneare dove sia la somministrazione che il preposizionamento sono consentiti. Naturalmente non è possibile fare un’assegnazione indicando a priori a chi affidare la convenzione e com’è giusto che sia le convenzioni sono state messe a bando e, in fase di analisi delle proposte, si sono attribuiti punteggi come previsto dal bando. Sono dispiaciuto per il fatto che l’associazione, che ha dato sempre dimostrazione di grande capacità e conoscenza della materia, sia rimasta fuori ma questo è normale in una gara: è sinonimo di imparzialità e trasparenza, ciò che le regole impongono. Sono certo che il prossimo anno, memori di quanto accaduto oggi, i progetti che verranno presentati saranno più accurati e più performanti, sempre nell’interesse non solo dell’imprenditore, ma anche e soprattutto dell’utenza».
Le reazioni: grande delusione per la notizia
Inutile dire che la notizia ha provocato molte reazioni negative sull’accaduto e al contempo messaggi di solidarietà da parte delle Associazioni che si battono per i diritti delle persone con disabilità.
“Impotenza, amarezza, delusione… Questi sono solo alcuni dei sentimenti che si provano quando la Società nelle sue svariate forme pubbliche, in questo caso in un’amministrazione locale, mostra indifferenza e disinteresse a organizzazioni che intendono offrire pari opportunità alle persone svantaggiate che già pagano il prezzo della propria invalidità nelle oggettive limitazioni a cui sono costrette. Circa un mese e mezzo fa mi sono espresso in una nota di encomio verso un servizio, come quello del Beach Village, che ritengo nobile e attento alla fragilità di anime uniche e speciali come le persone con disabilità. Sono stato testimone diretto la scorsa estate di quanta premura, passione e cortesia sia stata rivolta dai gestori nei confronti dei miei “ospiti disabili” di cui sono responsabile per un servizio residenziale ANFFAS ROMA ONLUS», commenta ad esempio il Dottore Roberto Papitto.
«In un mondo spesso diviso e ora anche distanziato, causa pandemia, si esaltano ancor più certi valori umani che hanno nella loro essenza lo spirito di accoglienza, come senso spontaneo, empatico e amorevole. Mi auguro, pertanto, che la società in genere, ma soprattutto le pubbliche amministrazioni, diventino sempre più aperte e sensibili ad una realtà facilmente ignorata e premino, appoggiandolo e sostenendolo, l’impegno di chi gestisce certi fondamentali servizi tesi a migliorare la loro qualità di vita e consentirgli, attraverso dei facilitatori, che secondo l’ICF sono rappresentati proprio dai fattori ambientali, una sana integrazione come questa spiaggia che trova nella persona di Patrizia Guadagnini una sua autorevole e meritevole PALADINA. Aiutateci, vi prego, in questa ricerca già complessa sul territorio, e in particolare in quello dei litorali di Roma sud che scarseggia di possibilità adeguate, per poter regalare giornate di svago e di desideri esauditi alle persone verso le quali abbiamo donato la ns mission professionale e umana. Ridateci il Beach Village, perché solo così potrete regalare dei sorrisi a chi l’ha smarriti per un segno del destino. Grazie sempre a tutti coloro che si prenderanno carico, con la consueta dedizione e sensibilità, di una causa delicata come quella della disabilità».
Sulla stessa lunghezza d’onda la Dott.ssa Lia Bambagioni, della Cooperativa Prassi e Ricerca di Roma: «La spiaggia attrezzata gestita dall’associazione IMPEGNO DONNA ha ospitato per due anni disabili ed operatori della Cooperativa Prassi e Ricerca Onlus. E’ stato un luogo accogliente, disponibile, economico, adatto alle nostre esigenze. Nel 2020, anno di inizio di questa pandemia, ad Ardea abbiamo potuto frequentare il mare con sicurezza e ciò ci ha regalato momenti di serenità e speranza in uno dei momenti più difficili per tutti, in modo particolare per i disabili e le loro famiglie che sono portatori di un ulteriore problema. Luoghi e relazioni così sono necessari per garantire benessere e pari opportunità. E’ inoltre mia opinione che spiagge e stabilimenti facili da fruire per i nostri utenti e in cui anche gli operatori possano lavorare in sicurezza e senza sforzi eccessivi, debbano essere un diritto non sporadico, ma avere caratteristica di continuità e stabilità. Ringrazio Patrizia Guadagnini per la sua disponibilità e appunto per l’IMPEGNO (non a caso l’associazione si chiama IMPEGNO DONNA) e mi auguro che vengano superati gli aspetti burocratici che hanno impedito la riapertura del beach village di IMPEGNO DONNA a Marina di Ardea. Speriamo per il prossimo anno!».
Stefania Cristini, socio dell’associazione IMPEGNO DONNA:
«Sono anni che cercavo nel litorale Sud di Roma una spiaggia con accesso a persone con disabilità…è veramente frustrante già chiedere aiuto per farsi accompagnare, non essere completamente indipendenti,,,dipendere da una sedia a rotelle e da qualcuno che ti aiuti. Finalmente nel 2019 scopro questa isola felice ‘IMPEGNO DONNA Beach Village’, spiaggia orientata ai disabili, accessibile e fruibile a 360 °…non mi è proprio vicino, ma pur di andare al mare la raggiungo e la frequento assiduamente per le stagioni balneari del 2019 e del 2020. Quest’anno invece il Comune di Ardea non ha concesso la riapertura della spiaggia dell’associazione IMPEGNO DONNA e per noi disabili non c’è alcuna possibilità di andare al mare. Un progetto così bello, inclusivo e solidale, così attento verso persone che non possono permettersi tutto nella vita, ‘bruciato’ per favorire magari l’ennesima spiaggia per non-disabili».
«Il beach village era una spiaggia attrezzatissima, con persone attente ai bisogni delle persone con disabilità, dai titolari ai bagnini, che con dedizione e tanta umanità e sensibilità hanno portato avanti il progetto fin dal 2018. Ce ne sono davvero poche di persone che riescono a capire fino in fondo un disabile…Con un po’ di impegno si possono aiutare queste persone, oggettivamente più fragili di altre, ad avere qualche piccola gioia, a godere del sole e del mare con pari opportunità. Devo dire che il litorale romano è un po’ indietro su questo argomento. Ho cercato ovunque altre spiagge accessibili da Ostia a Torvajanica ad Ardea ed andando oltre, ma stabilimenti come il Beach Village di IMPEGNO DONNA neanche l’ombra. Anche le strade sono piene di buche, si trovano molte difficoltà a percorrerle con le carrozzine, non ci sono parcheggi per disabili vicino le spiagge, ma solo quelli richiesti dai cittadini che vi abitano che sono sempre occupati e quando si trova libero, ti dicono che è di loro proprietà anche se non personalizzato. Ogni giorno dobbiamo combattere con le barriere architettoniche …Roma è una città piena di scale e di buche, di automobilisti che non hanno rispetto per le persone con disabilità. Lasciateci almeno la libertà di andare al mare anche noi! Forse per capire bisogna essere disabili…ma con un po’ di impegno, rispetto e maggiore attenzione nei confronti delle persone con disabilità da parte delle amministrazioni comunali ce la possiamo fare».