Un dissesto finanziario contestato, soppesato, discusso e alla fine approvato (dal consiglio comunale), quello dichiarato ad Ardea il 21 dicembre. Di ciò che comporta per cittadini e di come ci si è arrivati ne parliamo con il Primo Cittadino Mario Savarese.
Sindaco, oggi è l’ultimo dell’anno (l’intervista è stata realizzata il 31 dicembre scorso). Come da tradizione, giorno di bilanci: qual è il suo nelle vesti di amministratore di una città che ha appena dichiarato il dissesto? È stato un atto che le ha lasciato l’amaro in bocca o lei è fermamente convinto che sia stata l’unica opportunità per il bene di Ardea?
“Se da un lato c’è amarezza per aver dovuto constatare che la situazione economica era peggiore delle più nere previsioni, una situazione che nessuno si augurerebbe di trovare nel proprio Comune, dall’altra c’è la soddisfazione di essere riusciti a far capire alle persone che mi stanno intorno che quello che siamo andati ad approvare non è una catastrofe, ma una ripartenza di Ardea, un mettere una netta linea di separazione con quanto avvenuto in passato. Adesso abbiamo una situazione finalmente chiara dalla quale si può ripartire per un vero risanamento. Rimarremo un po’ indietro rispetto a quelli che erano i nostri progetti iniziali, quando – pur sapendo che “aprendo i cassetti” avremmo trovato una situazione disastrosa – non immaginavamo ancora quanti danni economici erano stati fatti nel corso degli anni. Ma riusciremo sicuramente a recuperare, perché le risorse di questa città sono tante e credo che, lavorando tutti insieme, ne usciremo fuori bene e presto”.
Qual è il percorso che si seguirà? E quali sono le conseguenze per i cittadini a livello di servizi e tasse?
“I cittadini non si dovranno aspettare nulla di peggio rispetto a quello che stanno vivendo da anni, visto che le tasse erano già al massimo da oltre 5 anni, quindi non potranno aumentare ulteriormente, mentre i servizi, al contrario, erano al minimo. Anzi, nell’ultimo anno, con il passaggio del Commissario prefettizio, erano state tagliate anche le ultime risorse in tema di servizi, soprattutto quelli rivolti ai portatori di handicap. I nostri cittadini, quindi, con il dissesto non vedranno differenze. Questo non ci consola, perché quello che avremmo voluto era dimostrare che si poteva andare fin da subito in un’altra direzione. Avremmo voluto alleggerire il carico fiscale e migliorare la qualità dei servizi. A causa del dissesto, per arrivare a questo ci vorrà un po’ più di tempo”.
Quanto?
“Già dal prossimo anno contiamo di iniziare a far vedere le differenze rispetto al passato, soprattutto in termini di servizi offerti”.
Quindi non ci sono effetti negativi?
“Dobbiamo chiarire una cosa: noi non potremo gestire la parte debitoria, di cui si occuperà l’Organismo Straordinario di Liquidazione, che si insedierà presumibilmente a fine gennaio e sarà completamente operativo da marzo. All’organo amministrativo politico, quindi a noi che siamo stati eletti, resterà l’onere di gestire la parte relativa alle spese correnti”.
Come verrà gestito il debito?
“Attingendo risorse laddove la legge lo consente, cosa che invece noi non avremmo potuto fare. Mi spiego meglio: i residui dei mutui contratti negli anni passati, presi per l’intero importo degli appalti, ma poi utilizzati per la sola parte contrattualizzata dopo il ribasso, sono una sorta di “risparmio” che noi non possiamo utilizzare, ma che l’OSL può invece usare per pagare i debiti. Allo stesso modo, può utilizzare i proventi di alienazioni di immobili, terreni o altri beni improduttivi per l’ente. Inoltre avrà la facoltà di andare a trattare il debito, riducendolo sensibilmente”.
Sono molti quelli che, in maniera erronea, associano il dissesto al commissariamento dell’ente e chiedono le vostre dimissioni.
“Il Commissario prefettizio viene nominato dal Prefetto in sostituzione di sindaco, giunta e consiglio comunale. L’OSL invece sono 3 persone nominate dal Ministero degli Interni che si occuperanno solo del debito, mentre la parte amministrativa e politica continua ad occuparsi del Comune così come avrebbe fatto se non ci fosse stato il dissesto, salvo per la parte delle risorse destinate al risanamento. Ma trattandosi di un lavoro lungo, queste risorse saranno modulate nel tempo, senza compromettere i servizi indispensabili ai cittadini. In ogni caso, collaboreremo sin da subito con i membri dell’OSL e cercheremo insieme a loro il modo migliore per arrivare al risanamento nel più breve tempo possibile senza conseguenze negative per i cittadini”.
Cosa risponde a chi, dall’opposizione, chiede le vostre dimissioni e vi accusa di incapacità?
“Vorrei far presente che si sta cercando di attribuire a noi una responsabilità che non ci appartiene affatto. Incapaci sono coloro che hanno portato Ardea a questa situazione, irresponsabili sono coloro che hanno ridotto Ardea così come la vediamo. Noi abbiamo semplicemente fatto una ‘fotografia’ di ciò che abbiamo trovato e stiamo mettendo in pratica una ‘cura’. È come prendersela con il dottore se io prendo l’influenza e per questo chiedo il licenziamento del medico, senza ammettere che invece lui vuole solo curarmi. Le accuse le accetterò alla fine, se al termine di questo percorso verso una Ardea migliore, avrò fallito in qualcosa. Ma adesso, in cosa avrei fallito, visto che in realtà sto solo cercando di risolvere i problemi creati da altri?”.
Un’ultima domanda. Da sempre si fanno confronti tra Ardea e Pomezia. E adesso a Pomezia è scoppiato il “caso Fucci”. Lei, da sindaco del Movimento 5 Stelle, cosa ne pensa? A Pomezia il M5S risulta spaccato non solo in due (pro e contro la scelta di Fucci), ma anche tra chi non ha mai condiviso il percorso di questa amministrazione e l’ha contestata duramente attraverso i Meet Up degli Amici di Grillo. Ci sono spaccature interne anche ad Ardea?
“Gli Amici di Grillo, ovvero i Meet Up, sono le formazioni dei cittadini che si incontrano per discutere dei problemi della città e dai cui poi, al momento delle elezioni, si vanno a scegliere le persone da candidare. Non è quindi un organo in conflitto con il M5s. Io stesso vado ancora ai Meet Up: sono due organizzazioni distinte ma non separate, che lavorano in concerto, almeno per quanto riguarda Ardea, anche se possono esserci disallineamenti. Riguardo Pomezia non riesco a dare una precisa connotazione alla spaccatura che si è creata soprattutto con il gruppo che opera a Torvaianica. Per quanto riguarda Fucci, che ho conosciuto nel 2011, io ritengo che abbia svolto un ottimo lavoro durante il suo mandato e capisco che per lui doverlo interrompere adesso che inizia a raccoglierne i frutti possa metterlo in una posizione di disagio. Ma io, onestamente, non avrei fatto la sua scelta. Io sarei rimasto fedele ai principi del Movimento, che condivido fino in fondo. Probabilmente nel mio caso, vista l’età, un mandato per me basta e avanza, e dopo questo sarò felice di godermi un po’ la vecchiaia, ma capisco che per lui la situazione è diversa. Però non si può cambiare le regole del gioco “in corsa” quando non solo le si è condivise e ci si è creduto tanto. So che il suo gruppo di consiglieri non lo seguirà, ma penso sia evidente che questa spaccatura creerà problemi alla cittadinanza, che si troverà da una parte un sindaco che ha dimostrato di saper fare il suo lavoro e dall’altra un gruppo coeso che rappresenta quel sindaco che il Movimento ha espresso e che è parte attiva di tutte le decisioni prese in questi anni”.