Non si placano le polemiche sull’atto di indirizzo pubblicato ieri dall’amministrazione pentastellata di Ardea concernente alcune linee guida riguardanti la Polizia Locale.
La notizia ha però fatto insorgere – com’era prevedibile – il Sindacato di categoria che respinge al mittente (cioè a Sindaco, Vice, e due assessori) quanto deliberato e chiede a stretto giro di posta un incontro con le istituzioni locali.
“Apprendiamo con stupore dalla stampa on line della Deliberazione n. 26 del 30 marzo 2018 della Giunta Comunale del Comune di Ardea, nella quale si evidenzia che “……… non sempre l’organizzazione del servizio è stata improntata a canoni di efficienza, efficacia ed economicità” e impartendo non semplici indirizzi al Comandante ma veri e propri indicazioni organizzative, richiedendo peraltro una rendicontazione analitica delle operazioni effettuate in tutti i settori di competenza”, si legge in una nota diffusa in mattinata dalla CISL FP.
“Riteniamo che tale Deliberazione non tiene in alcun conto delle gravi difficoltà operative che i pochi agenti e ufficiali della Polizia Locale di Ardea giornalmente incontrano per la grave carenza di personale e soprattutto strumentale, che non permette loro un grado di efficienza ed efficacia che può essere riscontrata in altri Comandi, dove la politica ha investito sulla sicurezza efficacemente e non solo a parole”.
E ancora: “Da tempo la nostra organizzazione sindacale ha indicato analiticamente le problematiche all’amministrazione senza ad oggi avere una risposta efficace ed efficiente. Esiste una legge quadro nazionale sulla Polizia Locale, la n. 65 del 1986, che stabilisce ancor più dalla normativa amministrativa generale, in maniera netta la suddivisione del potere politico di mero indirizzo da quello gestionale della dirigenza, noi riteniamo che con questa deliberazione si è andati ben oltre, anche perché la Polizia Locale gode di autonomia organizzativa, come più volte stabilito dalla costante giurisprudenza in materia. Purtroppo, anche l’enfasi mediatica data alla notizia non aiuta senz’altro gli agenti e ufficiali della Polizia Locale di Ardea, già soggetti come pubblici dipendenti alla gogna mediatica degli ultimi anni, ora attaccati per la loro inefficianza manifesta formalizzata addirittura in una deliberazione comunale, con addirittura la necessità di controllo da parte dell’organo politico. Dopo che proprio nel comune di Ardea ci sono già stati episodi di aggressione fisica ai lavoratori comunali”.
Quindi, in calce, la richiesta di un incontro per chiarire l’argomento: “Abbiamo inviato immediatamente una richiesta di incontro urgentissimo al Sindaco, All’Assessore alla Sicurezza ed al Comandante della Polizia Locale, chiederemo in quella sede la rettifica della deliberazione riportandola nei canoni previsti dalla vigente normativa, chiedendo inoltre che al più presto l’Amministrazione risolva in maniera drastica le tante problematiche investendo su quel capitale umano che ad oggi ha permesso con enormi difficoltà l’erogazione dei servizi ai cittadini anche in momenti difficilissimi come nei recenti gravi episodi meteorologici che hanno colpito il territorio e nelle tante operazioni di polizia giudiziaria che hanno dato lustro alle attività del Corpo della Polizia Locale di Ardea”.
Anche il Sindacato CSA OSPOL all’attacco
Anche il Delegato Territoriale CSA RAL Michele Gregis ha espresso tutto il suo disappunto su quanto deliberato dalla giunta di Ardea.
“Sulla stampa è apparso un comunicato della Segreteria del Sindaco in merito ad una delibera di indirizzo in cui si dice che l’attività della Polizia Locale non sia stata efficace. Dobbiamo far notare intanto che abbiamo da tempo chiesto un incontro all’Assessore Vozza presso la sede comunale e ad oggi non abbiamo ancora avuto risposta”, si legge in una nota.
“Dopo un anno di governo comunale appare una delibera in cui si invita a far compilare al personale della Polizia Locale delle relazioni giornaliere. Dopo un anno di attività spiace che la parte politica non sappia che il personale della Polizia Locale già compila le relazioni di servizio giornaliere, che, ovviamente, la parte politica non può consultare essendo atti di un Corpo di Polizia.
Per quanto riguarda poi il riepilogo settimanale disposto con la Delibera di Giunta in questione, dobbiamo far notare che la settimana lavorativa della Polizia Locale non termina il venerdì, poiché il personale della Polizia Locale lavora anche il sabato e la domenica quando gli altri uffici sono chiusi”
“Si vuole forse cercare un capro espiatorio quando la parte politica formula un atto di indirizzo richiedendo un generico intensificarsi dell’azione della Polizia Locale mediante una riorganizzazione di cui non si fornisce un modello?”
E ancora: “Nell’articolo si lascia intendere che la carenza gravissima di controllo da parte della Polizia Locale possa essere imputata a fattori organizzativi o ad uno scarso rendimento del personale. In realtà poi nella Delibera proposta dal Sindaco si fa riferimento oltre all’intero elenco delle attività fondamentali del Corpo di Polizia Locale, pure all’esigenza di garantire l’attività di rappresentanza”.
“Quale sarà il politico o il notabile di turno che non ha visto uomini in divisa presenziare al suo importantissimo evento, magari semplicemente perché impiegati in accertamenti o simili?
Chiedere agli operatori della Polizia Locale maggiore impegno nella rappresentanza vuol dire toglierli ad altri compiti ben più importanti e pure mettere a repentaglio la sicurezza di chi lavora in strada. Spesso si interviene per rilevare incidenti su strade pericolosissime senza una pattuglia di supporto per garantire l’incolumità di chi prende le misure e redige gli atti
Invitiamo l’Amministrazione Comunale a dire la verità alla cittadinanza senza ricorrere ad eufemismi come la frasetta “emergenziale”:
– In servizio secondo la Legge Regionale ci dovrebbero essere almeno 125 Agenti per 50.000 abitanti, ma ci sono solo 26 agenti (di cui due part time) ed il loro numero è destinato a diminuire poiché a causa della dichiarazione di dissesto non si potrà sostituire nemmeno il personale in via di pensionamento. La situazione degli Ufficiali poi rischia di essere perfino peggiore, visto che su 4 ufficiali presenti due stano per andare in pensione.
– La Polizia Locale non compra un veicolo nuovo da anni;
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– I veicoli in servizio spesso non sono in condizioni di operare come veicoli di polizia (lampeggianti e sirene rotti) e vengono perfino impiegati quando non sarebbero affidabili nemmeno come veicoli privati;
– Il Corpo di Polizia Locale manca della Sala Radio, c’è personale che guida senza la patente di servizio, manca il Documento Valutazione Rischi obbligatorio, lo stesso Comando di Polizia Locale è un immobile riadattato ed insalubre spesso infestato dalle api;
– Il Comune di Ardea non è in regola con il pagamento degli emolumenti stipendiali della Polizia Locale e non avendo nei tempi dovuti fatto gli atti di gestione delle spese di personale, gli operatori hanno visto ridurre le proprie buste paga di 250 Euro a febbraio e marzo e lo saranno pure ad aprile;
– L’amministrazione comunale è solerte nel verificare se ci sono debiti orari nel personale ed a scalare quanto dovuto in caso di malattia, è stato perfino pubblicato un elenco dei malati (cancellato per la violazione della privacy), ma gli straordinari effettuati dal personale non vengono pagati ed il pochissimo personale in servizio in occasioni di allagamenti, elezioni ecc. ha effettuato turni massacranti oltre i limiti consentiti senza lamentele;
– Nessun veicolo è adeguato al Regolamento Regionale in vigore, poiché non è dotato di radio obbligatoria.
E di certo a tali carenze non si può pensare di ovviare con le Guardie Ecozoofile, (citate in delibera) che, è bene ricordarlo, è fatto esplicito divieto accomunare e confondere con le forze di polizia.
Le guardie ecozoofile non possono essere impiegate come surrogato della Polizia Locale, non possono effettuare servizi di viabilità e non hanno poteri sanzionatori su generiche tematiche ambientali, essendo istituite a tutela degli animali da affezione o selvatici: gli è preclusa l’attività sanzionatoria in materia genericamente ambientale.
A questo punto pare sui generis che in una Delibera sulla Polizia Locale manchi in premessa la citazione della legge quadro nazionale sulla Polizia Locale del 1986, la Legge Regionale 1/2005 ed il relativo Regolamento di attuazione entrato in vigore lo scorso anno. Norme che impongono una netta separazione tra poteri di polizia e facoltà di indirizzo della parte politica.
Invitiamo il Sindaco e la Giunta a rettificare e chiarire i contenuti della Delibera di indirizzo e tutelare l’immagine e l’incolumità del personale della Polizia Locale, già sovraesposto ai rischi di aggressioni senza che si soffi sul fuoco paventando la caccia alle streghe con il più classico degli scaricabarile”, conclude quindi il testo.
UIL FPL Roma e Lazio: “Comportamento giunta di Ardea inaccettabile”
Anche la UIL FPL di Roma e Lazio si è espressa sul tema: “È inaccettabile che un’Amministrazione come il Comune di Ardea possa dichiarare attraverso la stampa on line carenze e problematicità presenti presso il suo Servizio di Polizia Locale, omettendo contestualmente le inadempienze della stessa Amministrazione che lascia agenti e ufficiali della Polizia Locale comunale in totale carenza di strumenti e dispositivi atti a svolgere con efficacia ed efficienza il lavoro di chi ogni giorno affronta difficoltà e pericoli in carenza di risorse umane poiché sottodimensionate rispetto al numero dei cittadini del Comune di Ardea. La UIL FPL avrebbe apprezzato maggiormente leggere nella Delibera di Giunta n. 26 del 30 marzo u.s. e nel conseguente comunicato stampa, anche la più volte denunciata condizione lavorativa nella quale opera il personale di polizia locale anche in mancanza di un regolamento atto a disciplinare le corrette procedure da eseguire nei diversi casi di specie e alle citate carenze strutturali di mezzi e indumenti adeguati al lavoro da assolvere. Essere trasparenti e saper intervenire in tal senso significa anche saper riconoscere e rappresentare tutte le innumerevoli inadempienze di un Comune che a tutt’oggi non è ancora in grado di rispettare pienamente le norme legate alla salute e sicurezza sul posto di lavoro come da D. Lgs. 81/2008.
La delibera citata rappresenta inoltre una gravissima ingerenza della politica nella gestione amministrativa comunale finalizzata certamente ad una pubblicità mediatica come i fatti dimostrano e non ad un atto necessario e coerente con le finalità e gli indirizzi politici demandati dalla legge in materia, per la quale si chiede l’immediata revoca.
Duole verificare che, come già più volte ribadito nei diversi incontri con l’Amministrazione, si persegua nel ancora nel mantenere un atteggiamento denigratorio e persecutorio nei confronti dei dipendenti di un Ente che oggi si trova in dissesto finanziario certamente per cause non a loro imputabili ma le cui ricadute purtroppo saranno e sono già a carico dei medesimi.
Le lavoratrici e i lavoratori di questo come di ogni ente pubblico sono il vero motore di ogni amministrazione e svilire tale ruolo o peggio ferire la dignità e la reputazione di chi vi lavora attraverso comunicati stampa rivolti alla cittadinanza privi di una completa e adeguata informazione significa non aver colto il senso e la dimensione di una realtà che può sfuggire solo a chi non la vuole vedere”. Conclude così la nota di Rita Longobardi, Delegata territoriale, UIL FPL Roma e Lazio.