Polemiche sotto la Rocca in merito ad una delle modalità disposte dal Comune per la consegna delle domande per ricevere i buoni spesa. Il Comune di Ardea, sul proprio sito, ha esplicitato tutti i modi con cui il cittadino potrà richiedere l’erogazione dei buoni: tra questi, per chi non potrà farlo per via telematica, vi è quello di ritirare il modulo in bianco dagli uffici preposti e riconsegnarlo nelle apposite cassette accompagnato da un documento d’identità. Una disposizione che, per modalità, è stata duramente criticata dai Consiglieri di “Cambiamo!” Anna Maria Tarantino e Simone Centore.
«Il Comune di Ardea ha aperto il proprio ufficio per la raccolta delle richieste per i buoni spesa. Lo fa in un modo che, dire originale, è un eufemismo: ha preso una scatola di cartone e l’ha messa nell’area esterna della sede della Polizia Locale», dichiarano i due consiglieri. «Le persone arrivano al cancello, allungano la mano e mettono lì le loro domande. Possono metterle ma possono anche toglierle, possono leggerle e ‘mescolare le carte’. Potrebbe anche piovere, e in quel caso tutte le domande diventerebbero illeggibili. Alla luce di tutto questo, ci chiediamo: come è venuto in mente al Comune di Ardea, a guida grillina, di attuare questo servizio “fai-da-te” assurdo e che rischia di mettere i dati personali del cittadino alla mercè di tutti? Pensiamo che il prefetto di Roma debba intervenire perché ad Ardea, tra violazioni della privacy e condizioni assurde, ormai c’è da registrare un decadimento morale dell’istituzione pubblica», conclude così la nota congiunta.