Alle ore 18,00 di ieri, il giudice internazionale Marco Frigatti ha decretato il raggiungimento del record per l’infiorata più lunga del mondo, facendo, così entrare la città di Aprilia nel libro dei primati.
800mila bulbi, duemila volontari, tra uomini, donne e bambini, 14 ore di lavoro per coprire un percorso di 3733 metri quadrati.
Un lungo camminamento fiorito che partendo da Via degli Oleandri proseguiva fino a Piazza Benedetto Croce, poi Via Marconi, Via dei Laurei, Via delle Regioni, Piazza Don Sturzo, Corso Giovanni XXIII per giungere a Piazza Roma con un grande globo di rondini apriliane (disegno di Cottiga).
Per battere il record della città Colombiana, la Guayatà, di 3199mq, il lavoro iniziato intorno alle ore 23 della sera prima, si è protratto per tutta la notte incessantemente. I volontari, divisi in squadre, hanno deposto petali di garofani, rose e margherite, accoccolati sui cigli dei marciapiedi, distribuito acqua da bere e cosparso i petali, già assemblati per mantenere tutta la loro vivacità e bellezza.
Alla fine di Via degli Aranci, un presidio della Croce Rossa apriliana garantiva il pronto intervento medico, in caso di necessità.
Insomma, come ha dichiarato lo stesso consigliere Alessandro D’Alessandro “un grandissimo lavoro di squadra: tutti apriliani, tutti insieme per raggiungere l’obiettivo. Il record non è rappresentativo solo di un impegno fisico, ma anche di una grande volontà a manifestare che Aprilia ha un tessuto socio-culturale incredibile, onesto e pronto a mettersi all’opera.”
Aprilia, città nuova, al suo ottantesimo anniversario si è dimostrata all’altezza del progetto ideato solo un anno fa, durante una riunione tra tutte le associazioni cittadine.
Le tre parrocchie apriliane, Spirito Santo, Madre Maria dalla Chiesa e Santo Antonio Abate sono stati i centri di coordinamento di questa impresa immane, che ha richiamato visitatori da ogni dove.
Forse, un altro primato raggiunto è quello dell’impegno collettivo che i coordinatori hanno saputo raccogliere, come fiori in un campo.
Marina Cozzo