“Aprilia è vittima di un vero e proprio dramma ambientale. È sotto gli occhi di tutti i cittadini, che si sono indignati per quanto emerso in questi giorni sulla cava di via Corta. Una vicenda
terrificante, che si aggiunge ai 10 ettari di discariche abusive o abbandonate ancora da bonificare, alla presenza di diverse aziende ad alto rischio ambientale (Legge Seveso) e di una centrale TurboGas in un centro abitato di circa 12 mila persone. Senza contare gli otto milioni di metri cubi di abuso edilizio
ed i relativi scarichi non sempre a norma. Aprilia ha già dato. La presente Amministrazione, che ha certificato negli anni l’arrivo di altro cemento sulla città senza impegnarsi minimamente nella creazione di nuovi parchi, dovrebbe immediatamente ridare alla città quanto gli è stato sinora tolto e negato. Chiediamo all’Amministrazione di individuare un’area in cui creare un parco di 5 ettari, un polmone verde per la città. Un parco dove inserire una vera pista podistica immersa nel verde – non all’interno dell’anello di viale Europa, una pista ciclabile – che non siano due righe disegnate su asfalto, un luogo di ritrovo per gli studenti che vogliano leggere all’aperto e per chiunque voglia passeggiare nel verde. Noi sogniamo un’Aprilia verde, un’Aprilia vivibile. Perché è questo ciò che meritano la città e la sua comunità”. Così in una nota il Coordinatore del comitato “Pasolini” Aprilia Possibile Roberto Fiorentini.
Aprilia, Fiorentini (Aprilia Possibile): La città ha bisogno di un polmone verde
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