Brusco risveglio ad Aprilia dopo la scoperta che un’area nei pressi di Torre Bruna in realtà era una grossa discarica a cielo aperto. Sul tema insorge Aprilia in Prima Linea che non esita a parlare di emergenza ambientale sul territorio.
“Noi non avevamo certamente bisogno di altre prove poiché, in quasi assoluta solitudine, in questi anni abbiamo individuato e più volte denunciato che il problema dell’ambiente e delle ricadute sulla salute dei cittadini di Aprilia, sono la vera grande emergenza della città”, esordisce la nota a firma di Emanuele Campilongo di Apl.
“La scoperta della discarica di Torre Bruna, avvenuta nei giorni scorsi ad opera del Nipaf di Cisterna grazie alla segnalazione attenta e puntuale del Comitato Borghi Rurali – a cui va dato un enorme plauso – mette un altro tassello al già variegato e complesso puzzle relativo alla presenza di discariche e rifiuti sparsi sul nostro territorio. Curioso come a pochissima distanza si voglia costruire una nuova discarica da un milione di tonnellate in località Colli del Sole, e di come una vasta area del nostro territorio sia stata colpevolmente abbandonata, e successivamente “regalata” agli inquinatori seriali e poi ai “Signori della Monnezza”.
E ancora: “Tutto questo non è nato dall’oggi al domani. E’ da quasi un decennio – a quanto ci è dato sapere dalle nostre fonti – che in quella ex cava si sversava e sotto la coltre di rifiuti edili superficiali potrebbe esserci di tutto. Noi di APL lo scorso 01/06/17 fummo ascoltati in Commissione Ambiente del Senato, e in quella occasione ci occupammo anche di questo territorio e delle discariche conosciute da tempo alle Istituzioni, parlando apertamente della possibilità che per ogni sito conosciuto ve ne fossero altrettanti ancora da scoprire. Tale vergognoso stato di cose non si può spiegare se non attraverso un atteggiamento di connivenza tra chi aveva il dovere di vigilare, e chi ha convenienza a sotterrare e riempiere il nostro territorio, un tempo famoso per la qualità delle sue produzioni agricole, di rifiuti e discariche. La mancanza ormai non più negabile del controllo del territorio, con buona pace degli ambientalisti di facciata, hanno reso talmente appetibile questa porzione di territorio agli appetiti della lobby dei rifiuti, la quale si è dedicata in maniera quasi ossessiva a voler stringere sempre di più il cappio attorno alla città”.
“La discarica di Torre Bruna potrebbe essere un nuovo caso come quello di Via Corta. Vogliamo ancora fare finta di credere – come fanno pedissequamente i politici al governo della città da quasi un decennio – che non esiste una emergenza ambientale sul nostro territorio? Vogliamo ancora credere che è solo un caso che Aprilia è finita nella morsa dei “Signori della Monnezza” o che anzi, alcuni politici illuminati abbiamo creduto che tale matrimonio potesse rivelarsi “una opportunità per la città”? Nei prossimi giorni effettueremo un esposto alle competenti Autorità per chiedere anche una verifica sullo stato dei fossi presenti in quella zona e chiederemo al più presto la pubblicazione dei dati di inquinamento rilevati. Il discorso è semplice e vogliamo terminarlo con una metafora. Se un amico vi presta un auto, è buona norma fargliela ritrovare pulita e magari con il pieno. Ora sempre metaforicamente, i cittadini hanno prestato la loro auto (Aprilia) a una compagine politica che gliela riporta sporca, ammaccata e quasi da rottamare. Volete che costoro abbiano il tempo di finire l’opera?”, conclude dunque il comunicato.