Da anni ormai si parla della riassegnazione degli alloggi di ex custodi del Comune di Roma. A far discutere è quanto gli ex custodi, ormai in pensione, siano in diritto di occupare le costruzioni di proprietà Capitolina. Nonostante la promessa di Bordoni di non lasciare 700 famiglie senza una dimora, la procedura di confisca e riassegnazione degli stabili è in atto. Per gli ex custodi, oltre il danno, pure la beffa: non solo saranno costretti ad abbandonare la casa, ma dovranno pagare una maximulta per i presunti anni di abusivismo.
Gli ex custodi hanno il diritto di occupare gli alloggi comunali?
Durante gli anni di servizio, il Comune di Roma mette a disposizione dei suoi custodi degli appartamenti. Il benefit serve a facilitarli nel lavoro, permettendo loro di controllare e supervisionare le scuole in ogni momento della giornata. Una volta in pensione, i custodi non avrebbero più ragione di occupare lo stabile del Comune, che andrebbe quindi riassegnato. Per anni lo stesso Comune di Roma ha permesso agli ex custodi in pensione di abitare nelle case di sua proprietà, nonostante l’archiviazione del rapporto di lavoro. Non solo, gli eredi di primo grado avrebbero diritto di riscattare la casa alla morte dell’intestatario del contratto. Pagando un affitto forfettario gli ex custodi hanno continuato ad abitare nelle abitazioni Capitoline, non tutti dopo aver firmato regolare contratto.
Non solo “scroccopoli”
L’intricata e delicata situazione degli ex custodi ha diviso politici e opinione pubblica. Se da una parte è giusto eliminare favoritismi e punire i “furbastri”, dall’altra centinaia di famiglie di pensionati è finita, di conseguenza, nell’occhio del ciclone. Le abitazioni comunali saranno confiscate non solo a eredi e non aventi diritto, ma anche ad anziani che campano di pensione e che quindi non potranno permettersi di pagare un affitto regolare. La stessa Rosalba Castiglione, assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma, dichiara che quella degli alloggi capitolini è «una situazione complessa, frutto di un’impasse generatasi nel tempo e che oggi vede abitare all’interno di queste case persone anche molto anziane».
La confisca e le maxi multe
Nonostante la consapevolezza di trovarsi di fronte a una situazione difficile e articolata, l’assessora porterà avanti la decisione di confiscare, e quindi riassegnare, tutti gli alloggi di proprietà comunale. I tantissimi pensionati che ancora oggi vivono in quelle case saranno costretti ad abbandonarle. Ma la vera beffa arriva quando gli viene chiesto di pagare una maxi multa. Secondo il Comune di Roma gli anziani che occupano le case comunali sarebbero abusivi. Da qui la decisione di chiedere ai pensionati anni di affitto arretrati, con cifre che toccano i 20mila euro. Gli anziani, dal canto loro, sono rimasti stupiti da queste misure estreme prese nei loro confronti. Trattati come criminali e puniti per aver usufruito dei propri diritti, la loro situazione critica nei prossimi mesi potrebbe ancora peggiorare.
A. Mazzei