Due mesi, tanto è durato l’incubo di una giovane studentessa abusata dal suo insegnante.
I genitori, leggendo alcuni messaggi sul telefono della ragazza, insospettiti dallo strano comportamento a scuola e nei loro confronti, sono arrivati a scoprire, anche per stessa ammissione della figlia, che da due mesi era vittima di abusi sessuali.
Teatro della violenza un ‘ aula , diversa da quella dove si svolgeva la normale attività scolastica, dove il professore teneva lezioni private.
A mettere fine agli abusi, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale, diretto da Giovanna Petrocca, che raccolta la denuncia di uno dei genitori hanno, insieme alla Procura di Roma, avviato le indagini.
Su delega del Sostituto Procuratore dr. Pizza, la giovane veniva ascoltata presso i locali della Procura, in audizione protetta, dalla quale emergeva la veridicità dei fatti e l’enorme disagio della stessa per quanto stava accadendo.
In seguito all’audizione, iniziava una attività di indagine da parte degli investigatori del commissariato Viminale, anche di carattere tecnico, dalla quale è risultata fondata l’accusa degli atti sessuali compiuti dall’insegnante nei confronti della minorenne.
Questa mattina gli agenti del commissariato Viminale hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per l’indagine Preliminari del Tribunale di Roma, dr.ssa Marzano, su richiesta del Sostituto Procuratore Dr. Stefano Pizza, a carico di D.A.M, 53enne romano, in quanto ritenuto responsabile del delitto di atti sessuali con minorenne.