I romani hanno alcuni tratti distintivi che li accomunano. Sono assimilati da una serie di caratteristiche che li contraddistinguono. Sono compagnoni, capaci di fare amicizia in qualsiasi situazione, anche la più disparata. La loro giovialità gli concede sempre un posto sotto i riflettori, grazie alla innata simpatia e anche a un dialetto, così caldo e cadenzato, capace di rompere qualsiasi barriera. Sono molto generosi, se ce n’è per loro ce n’è per tutti, non sono spilorci, anzi… Hanno un grande senso pratico e sono estremamente creativi, basta vedere come riescono a parcheggiare, anche in spazi estremamente angusti e come affrontano le difficoltà del momento con uno spirito volto alla soluzione immediata. D’altro canto i tempi a Roma sono quelli che sono e non c’è spazio per perdersi in chiacchiere…
I romani sanno essere anche molto permalosi: c’è un vademecum di cose da non dire
Ma i cittadini di Roma sono molto altro. E tra le altre cose sanno essere molto permalosi. Insomma non è proprio il caso di far arrabbiare un romano che, quando è adirato è in grado di tirare fuori il meglio di se… ‘nun se para’. Ma come evitare di farlo arrabbiare? Ci sono cose da non dire?
Ebbene sì. Esiste un vero e proprio vademecum da tenere a mente se si ha a che fare con una persona capitolina. Cose che assolutamente non vanno dette per non urtare la suscettibilità dei romani e provocare, quindi, reazioni poco piacevoli.
Espressioni da evitare accuratamente con un romano
La prima espressione da evitare accuratamente è: ‘Che bello. Dicci qualcosa’. La richiesta che potrebbe sembrare lecita provoca, invece, a Roma, una reazione di fastidio, nel migliore dei casi, ma anche di rabbia, perché fa sentire il destinatario del quesito come un fenomeno da baraccone. Come se fosse tenuto a tirare fuori qualcosa di sensazionale dal cilindro. Che poi qual è la risposta giusta a questa domanda: soffermarsi su alcuni aspetti della storia di Roma oppure su aspetti tipici della vita nella capitale? Insomma lascia interdetti nel migliore dei casi.
Un’altra frase da non dire assolutamente è: ‘Sicuramente al di fuori di Roma non ti piacerà nessuna città’. Di certo per ognuno di noi la propria città è la più bella e i romani hanno miliardi di motivi per ritenere Roma la più bella in assoluto. Ma a costruire l’importanza della località in cui si è cresciuti subentrano una serie di fattori che la rendono indimenticabile, ma questo non significa che un romano non sia in grado di apprezzare altri posti che offrono ai visitatori spunti di riflessione e ammirazione.
A provocare reazioni davvero spropositate è, però, la frase: ‘Bella Roma, ma io non ci vivrei. Come fate?’. Questa è presa dai romani come una vera e propria dichiarazione di guerra. Potrebbe scatenare davvero l’ira dei cittadini di Roma che nonostante il caos, il traffico, i tempi necessari per gli spostamenti, resta una città che trabocca di storia e cultura, che può vantare una delle cucine più caratteristiche italiane, che ha cittadini accoglienti e tante invidiabili caratteristiche.
A provocare un misto tra rabbia e ilarità e la domanda: ‘Visto che sei romana, conosci un certo Marco?’. Allucinante chiedere a qualcuno se tra tre milioni persone conosca un tale Marco. È probabile che i romani abbiano un folto numero di Marco tra i propri conoscenti e amici, come circoscrivere proprio alla persona della quale l’interlocutore ti sta chiedendo? Roma è divisa per quartieri, zone, rioni, dove tutti si conoscono e dove ognuno è parte del mondo che lo circonda e conoscere un Marco non è inusuale…
‘Ma a Roma non c’è il mare’ è l’asserzione che più di tutte è capace di provocare davvero una reazione furiosa nei romani che si sentono un tutt’uno con i centri situati sulla costa: sia Ostia che Fregene o Fiumicino (anche se questi ultimi chiaramente non fanno parte dal punto di vista amministrativo di Roma). Considerando che qualsiasi spostamento all’interno della città comporta tempi assai lunghi. Non è certo venti minuti di treno o di macchina necessari a raggiungere la spiaggia ‘romana’ a creare difficoltà a un romano.