È considerata, sono solo dai romani, una delle città più belle del mondo. Roma è sicuramente su uno dei gradini più alti del podio, vuoi per la sua arte antica, vuoi per i suggestivi borghi, per i quartieri tipici, per l’arte antica, per l’architettura moderna, per i numerosi musei, per i parchi, per i giardini e tanto altro. Ma ci sono alcuni tratti caratteristici della città eterna che la rendono tanto esclusiva quanto affascinante agli occhi di cittadini e visitatori. Andiamo a scoprirne alcuni…
Colosseo e Cupolone
Tra le massime espressioni di Roma ci sono il Colosseo e il Cupolone. Il primo risalente alla dinastia Flavia alla quale deve il nome, Anfiteatro Flavio, volgarmente conosciuto come il Colosseo per la presenza di una statua colossale di Nerone che vi era stata posta accanto. Teatro di combattimenti tra gladiatori, lotte tra animali, di esecuzioni di condannati da parte di animali feroci, il Colosseo era considerato un luogo di intrattenimento nel quale i romani trascorrevano momenti di svago. Una struttura voluta dall’Imperatore Vespasiano, completata dal figlio Tito, proprio per ospitare le attività di intrattenimento.
Accanto all’Anfiteatro Flavio c’è un altro monumento emblematico della Capitale, si tratta senza ombra di dubbio del Cupolone, intendendo la cupola di San Pietro realizzata da un disegno di Michelangelo Buonarroti. Un simbolo della cristianità, ma anche un punto invidiabile dal quale osservare le bellezze della città, visto che consente una panorama invidiabile su quartieri, parchi e anche sul Tevere.
Il ‘biondo’: storia d’amore tra Roma e il Tevere
E proprio il Tevere è un altro simbolo di Roma. Conosciuto dai romani anche come ‘er biondo’ per le sue acque chiare. Un colore giallastro a causa della sabbia e del limo che, già nell’antichità, gli avevano fatto guadagnare il nomignolo di ‘biondo’. Il fiume ha da sempre un significato estremamente importante per i cittadini che, grazie ad esso, hanno potuto contare sull’acqua per la sopravvivenza e per l’irrigazione dei campi, ma anche per i collegamenti, visto che è il principale corso d’acqua dell’Italia centrale e, quindi, una via di comunicazione che ha favorito il commercio.
Oggi ospita cinque circoli remieri, che quando si disputano gare sono tra loro concorrenti, ma insieme lavorano costantemente per la cura e la manutenzione degli argini del fiume. E sempre sul Tevere sono presenti barconi, alcuni che consentono fantastiche visite sulle acque del ‘biondo’, altri nei quali vengono organizzate serate mondane e feste. Quello tra Tevere è romani è un amore antico.
L’Isola Tiberina
Oltre ad aver svolto un ruolo fondamentale per il sostentamento, il fiume ospita nel suo letto anche un piccolo e incantevole borgo: l’Isola Tiberina. Trecento metri di lunghezza per novanta di larghezza, un piccolo lembo di terra collegato alle sponde tramite ponte Cestio e ponte Farbicio. In passato è stato utilizzata per ospitare le persone malate e, anche con il trascorrere del tempo, ha mantenuta intatta la sua funzione visto che nel 1582 nasce l’ospedale Fatebenefratelli, ancora presente.
I sampietrini: blocchetti in pietra usati per pavimentare le strade della città
Un altro elemento tipico de Roma sono i sampietrini, cosiddetti ‘serci’, blocchetti di pietra che vengono usati per lastricare le strade della Capitale. Devono il loro nome al fatto che rappresentavano la pavimentazione di Piazza San Pietro. Nascono dalla volontà di migliorare la viabilità, soprattutto al passaggio dei carri. E fu su iniziativa di Papa Sisto V che vennero adottati in maniera definitiva per rivestire le strade di Roma. Grazie a blocchetti di leucitite, roccia vulcanica proveniente da zone vicine ai Colli Albani vennero realizzati i sampietrini di 12 centimetri per 12 centimetri di dimensioni con una base a forma di piramide tronca. Il due per cento delle strade di Roma sono pavimentate con sanpietrini, vale a dire circa 100 chilometri, ma oggi questo tipo di fondo stradale rappresenta uno dei tanti elementi che compongono il patrimonio storico della città.