Quest’anno la ricorrenza del 25 aprile è ancora più significativa. Dopo la liberazione dal nazifascismo, l’Italia è stata messa ancora una volta a dura prova. Il diffondersi del coronavirus, ha messo in ginocchio il mondo, costringendo la popolazione a lottare per la propria sopravvivenza contro un nemico invisibile. Una guerra in cui è stata sacrificata la libertà personale di ciascuno e proprio nel giorno della liberazione, se ne sente ancora di più il peso. Per questo il 25 aprile è il simbolo dell’Italia che resiste oggi come allora. A celebrare questa giornata con un brano, 7 artisti da tutto il mondo che hanno cantato dalle loro abitazioni la canzone “Bella Ciao”.
Tommaso Primo (Italia), Guillem Roma (Spagna), Samah Mustafa ( Palestina), Dewis Caldes (Brasile),Georgios Strimpakos (Grecia),Irma libohova (Albania), Laye Ba (Senegal), uniti dall’inno della resistenza, hanno trasformato il simbolo della lotta partigiana, in una colonna sonora di una nuova lotta con un nemico invisibile, ma non meno feroce: il Covid-19. Coordinati dal cantautore napoletano Tommaso Primo, hanno deciso di reinterpretare il celebre canto popolare, con la produzione di Giuseppe Spinelli e il contributo artistico dello stesso Giuseppe Spinelli, di Antonio Esposito e Stella Manfredi. Una versione intensa, appassionata, realizzata nella consapevolezza che per combattere le battaglie di oggi, non bisogna dimenticare quello che è stato. Abbiamo contatto Tommaso Primo, l’ideatore di questa splendida iniziativa:
“È una canzone che rappresenta la resistenza. La nostra costituzione ripudia il nazifascismo. Il 25 aprile è un giorno della memoria e noi non dobbiamo perdere la nostra. Questo è il nostro canto di libertà. Gli italiani sono portatori sani di bellezza e devono imparare a valorizzare il loro patrimonio artistico e culturale. Dobbiamo affidarci al prossimo. Tra le domande che la stampa mi ha rivolto, c’è una di un giornalista di un altro Paese che mi ha colpito. Mi ha chiesto: Perchè il 25 aprile è così contestato in Italia? Una domanda che lascia certamente senza parole.”
Poi è stata la volta di Georgios Strimpakos che carico di entusiasmo ci ha dichiarato:
“È il nostro canto contro la Pandemia. Un canto di resistenza fisica, contro un nemico invisibile che ci ha unito tutti insieme nella celebrazione del 25 aprile, giorno della liberazione.”
Prodotto da Giuseppe Spinelli
Missato da Andrea Cutillo