Era il 18 ottobre 2015. 20enne consegnava pizze a domicilio, era al lavoro sulla sua Vespa Piaggio. Percorreva via Roma nel comune di Villaricca, provincia di Napoli. E’ accaduto tutto velocemente: a causa della strada dissestata ha perso il controllo del mezzo. Sbalzato via, ha fatto un volo di 40 metri. Poi, l’impatto con l’asfalto, un trauma cranico che l’ha mandato in coma per 6 lunghi giorni, mentre la famiglia attendeva, straziata dal dolore. Un dolore che ha raggiunto l’apice, esplodendo nella sua forma peggiore quando il 23 ottobre il ragazzo non ce l’ha fatta. L’ennesima vita spezzata a causa delle condizioni disastrose in cui versano le strade di molte città italiane. Distrutta dal dolore la famiglia ha trovato conforto nell’appoggio dell’Associazione Familiari e Vittime della strada e l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. Finalmente, dopo 6 anni è stato dato il via al processo per la morte di Alessandro.
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Alessandro Selvaggio, via al processo per la sua morte
Non è possibile immaginare, per chi non l’ha vissuto, cosa significhi la perdita di un figlio. Una morte così ingiusta e straziante che getta non solo in un incubo, ma anche in una condizione di confusione e stordimento. Ma Carolina Elia non era sola, grazie alle due associazioni è riuscita ad avere non solo l’appoggio umano, ma anche un sostegno per capire come muoversi legalmente. Perché questi “incidenti” non possono passare in cavalleria. «Elena Ronzullo e Biagio Ciaramella mi sono stati molto vicini, mi hanno dato quella lucidità mentale per capire che non dovevo arrendermi. Ho capito che loro erano la mia ancora di salvezza e mi sono aggrappata. Entrambi, come me, hanno perso un figlio sulla strada, Luigi, e quindi possono capire il dolore che sto vivendo», racconta la madre di Alessandro. La donna e l’altro suo figlio, insieme alle due associazioni, si sono costituite parte civile. Hanno vinto la prima battaglia, ma bisogna continuare a lottare per ottenere giustizia. L’apertura del processo arriva a distanza di 6 anni da quel terribile incidente, e dopo ben 3 tentativi di archiviazione e 6 rinvii delle udienze. Ricordiamo che per la morte di Alessandro è imputato il responsabile della gestione del territorio di Villaricca dell’epoca, Francesco Cicala, accusato di imprudenza, negligenza e imperizia per non aver adottato le misure adeguate per la messa in sicurezza del tratto stradale.
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Vittime della strada: chi c’è dietro le due associazioni
A dare tutto il supporto possibile a Carolina ci sono state due associazioni: l’Associazione Familiari e vittime della strada e l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della strada ODV. Il presidente della prima, Alberto Pallotti, si dice soddisfatto del risultato, anche se non è stato semplice raggiungerlo. Più vicini ancora al Carolina il vicepresidente, Biagio Ciaramella e sua moglie, presidente di Mamme Coraggio e Vittime della strada, Elena Ranzullo.«Prima ancora di essere presidente della mia associazione, sono la mamma di Luigi Ciaramella che il 31 luglio del 2008 ha perso la vita in un incidente stradale», spiega Elena. I due sono ancora in processo dopo 13 anni, ma non demordono, non abbandonano la speranza. Ci credono, giustizia sarà fatta. E vogliamo crederci anche noi.