Persona dai toni pacati e gentili, molto educata e dall’animo romantico. Così si è presentato Corrado Augias la sera del 10 settembre 2022 alla Casa delle Culture e della Musica, in Velletri.
Il giornalista, scrittore, saggista e presentatore tv ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “La fine di Roma”.
Niente interviste dirette, niente domande e risposte con l’organizzatore della libreria Mondadori, niente riprese fotografiche troppo esplicite. Ma solo un suo monologo sui temi affrontati nel libro.
Tema della cristianità
Il primo fra tutti quello sui cristiani perseguitati. Ma come mai i cristiani furono perseguitati durante i secoli? Ce l’ha spiegato attraverso la visione di Marco Aurelio, il quale, appunto, non amava i cristiani, ma non perché che li perseguitò come altri suoi predecessori. Egli li detestava perché essi teatralizzavano la morte. I cristiani erano disprezzati dal popolo perché si rifiutavano di seguire la religiosità romana, fatta di spiritualità e politica. E, addirittura, i cristiani venivano definiti ‘atei’. Sì, proprio loro. Ma cosa significa esattamente questa parola? Vuol dire ‘senza quel Dio’. Ma chi l’ha detto che se uno non crede ‘in quel Dio lì’, non possa essere altrettanto un essere spirituale, praticando la gentilezza ed il rispetto verso il prossimo? Una questione che porta a rifletterci molto a lungo.
Restando sempre sul tema della cristianità, Augias continua il suo racconto appassionato facendo proiettare le immagini degli argomenti citati nel suo ultimo volume.
Pantheon
Comincia dal Pantheon, che è il più grande monumento umano mai arrivato intatto fino ai giorni nostri. Ma come mai quelle antiche mura sono sopravvissute fino ad oggi? Proprio perché esso venne trasformato in chiesa e così automaticamente protetto da saccheggi e distruzione.
Foro Romano
Prosegue poi con il citare il Foro Romano, anch’esso diventato una chiesa romana. Per la precisione San Lorenzo in Miranda.
Obelischi egiziani
Conclude poi il suo monologo sugli obelischi egiziani. Portati dall’Egitto a Roma dagli stessi imperatori romani. Per gli egiziani questi simboli erano molto importanti perché erano considerati delle ‘ antenne’ che mettevano in contatto il cielo con la terra. Inserendoci al di sopra i simboli cristiani questi obelischi servivano ad elevare la grandezza della cristianità.
Infatti, la fine dell’Impero Romano d’Occidente, che coincise con l’anno 476 d.C., segnerà anche la fine di una grande civiltà.
L’amore non convenzionale della civiltà classica
Altro tema del suo libro, a cui il giornalista ha dedicato due capitoli, è il tema dell’amore. O meglio: del capovolgimento amoroso tra la civiltà classica e quella cristiana.
Ha cominciato parlando delle modifiche dell’amore che si riscontrano in ‘Amores’, di Ovidio. Qui l’amore è concepito da Ovidio come un ‘ludus’, un gioco galante, una fonte di piacere, e non contempla quella passione profonda che si ritrova in Tibullo o Properzio.
Poi è la volta di un altro grande capolavoro: De Rerum Natura di Lucrezio. Le cose della natura, diremmo noi oggi. Il cuore di tutto questo racconto è come l’amore nasca da un conflitto, ancor di più da una ferita. Anche questa tematica stravolge i canoni comunemente noti che si ha sul sentimento amoroso.
E’ stata poi la volta del famosissimo carme 85 di Catullo ‘Odi et amo’. Qui Augias ci ha fatto commuovere con la sua recitazione magistrale in latino, dell’epigramma più famoso del poeta. Il poemetto parla della sofferenza struggente che il poeta latino nutre per i tradimenti della sua amata Lesbia.
Infine, lo scrittore romano ha concluso il suo monologo parlando del ‘Satyricon’ di Petronio. Già allora veniva trattato un argomento che ancora oggi, ai giorni nostri, dopo quasi 2000 anni risulta ‘scomodo’: l’omosessualità. Da considerare quanto Petronio sia stato ‘moderno’, avanti, in certe tematiche.
Il Satyricon ha come scopo quello di suscitare il riso, accompagnato da comicità condita da oscenità e da un umorismo raffinato.
Queste sono le tematiche che si possono trovare nell’ultima fatica di Corrado Augias, il quale non si smentisce mai sulla qualità dei temi proposti. E’ vero sì che ha parlato del passato glorioso di Roma e dell’amore visto in modo non convenzionale, ma queste sono tematiche che oggi giorno, soprattutto qui in Italia, risultano più attuali e scottanti che mai.