Drammatica vicenda che arriva da Tivoli dove un 56enne, accusato di stalking nei confronti di suo fratello, è finito in carcere. L’uomo era diventato un incubo per la famiglia: dalle continue minacce di morte ai frequenti appostamenti per seguire anche i figli della vittima, ovvero i suoi nipotini.
Sono stati gli Agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di P.S. Tivoli – Guidonia, sotto la direzione dei magistrati dal Gruppo uno della Procura tiburtina che si occupano del contrasto alla violenza di genere, a dare esecuzione alla misura cautelare coercitiva in carcere nei confronti dell’uomo, di 56 anni: che dovrà rispondere anche dell’aggravante di aver agito in danno di propri familiari e con l’utilizzo di strumenti informatici. Ma andiamo con ordine.
Stalking a Tivoli: la vicenda
Se da un lato l’incubo per la vittima e dei suoi familiari è finito, dall’altro si cerca di ricostruire nei particolari il grave contesto di questa vicenda. Vicenda che nasce nel 2021, ovvero due anni fa, periodo dal quale il 56enne ha iniziato letteralmente a tormentare il fratello; e con lui i familiari che però erano anche i suoi. Questo però non ha fatto da deterrente, anzi. Nella quotidianità della vittima infatti, oramai, i continui messaggi con minacce di morte, anche tramite post pubblicati su Facebook, erano all’ordine del giorno. L’uomo, si legge negli atti, ha posto in essere una serie di condotte moleste e minatorie nei confronti del fratello, causandogli “un perdurante e grave stato di ansia e paura, ingenerando un fondato timore per la sua incolumità e costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita“.
Gli appostamenti
Frequenti anche gli appostamenti da parte dell’indagato nei pressi della scuola dei propri nipoti, figli minori del fratello. Il tutto in un crescendo di atteggiamenti aggressivi e ossessivi sino al culmine dell’ennesima condotta, quando alcuni giorni fa l’uomo si è fatto trovare nei pressi della palestra frequentata dai nipoti, minacciando suo fratello con un’ascia. All’episodio sono conseguite, quale allarmante escalation, ulteriori minacce di morte nei confronti del familiare e della sua famiglia che hanno generato una concreta sensazione di panico in tutto il nucleo familiare, compresi gli stessi anziani genitori dell’indagato.
L’arresto
Arriviamo così alla stretta attualità. L’attività d’indagine e le fonti di prova raccolte hanno permesso alla Procura della Repubblica di Tivoli di chiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale, l’emissione del provvedimento restrittivo. Nell’ordinanza emessa il Giudice evidenzia come “la reiterazione delle condotte…in danno della persona offesa, che, con tutta evidenza, connotano la personalità dell’indagato come prevaricatrice e rivelatrice dell’incapacità di reprimere le pulsioni lesive della altrui integrità fisica e psicologica, rendono concreto e attuale il pericolo che l’indagato, ove non contenuto, perseveri nella realizzazione delle condotte criminose a lui addebitate o commetta altri delitti della stessa specie di quello per il quale si procede…”. A sostegno dell’esigenza di irrogazione della misura custodiale in carcere il Gip ha ritenuto che “la graduale escalation delle condotte intimidatorie lascia presagire che, ove non contenuto, l’indagato possa passare alle vie di fatto, portando a compimento le continue minacce proferite nei confronti dei familiari”.