“Io a questo posto gli dò fuoco, non vi faccio più lavorare rumeni di m***a”. Queste sono solo alcune delle parole che M.A. ha urlato all’interno di un bar di Tivoli, chiedendo il pizzo – o come lo si voglia chiamare – a due sorelle, titolari del locale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha permesso l’arresto del pregiudicato si è registrata ieri sera. Alle 19 circa, sempre M. – un cittadino del ’74 residente a Tivoli – si è recato al bar delle donne – “Sfumature di Cioccolato” – iniziando a minacciare loro, i clienti e i camerieri, dando in escandescenze e spaventando tutti.
Tivoli: il giro di estorsioni e le minacce
Bisogna però appunto fare un passo indietro a due giorni prima, il 12 agosto, quando il malvivente si era recato nel bar pretendendo 400 euro. Il 47enne ha iniziato ad urlare e a inveire contro le donne dietro le casse, spaventandole così tanto che si sono sentite costrette a farli aprire la cassa, permettendogli di rubare 100 euro. Una volta presi i soldi, l’uomo si è dato alla fuga e poco dopo sono arrivati i Carabinieri della stazione di Tivoli Terme che, avendo acquisito materiali e testimonianze, hanno denunciato l’uomo per il reato di estorsione, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Neanche il tempo d’essere denunciato che l’uomo ieri pomeriggio è tornato nel bar a gestione familiare ricominciando a minacciare e urlare contro le titolari. “Zitta, ti porto a fare la pu**** sulla Tiburtina, devi stare alle regole nostre“. Forse a fronte di quelle urla e di quel casino, il malvivente, preoccupato dell’arrivo della polizia, è uscito – minacciando che sarebbe tornato – salendo a bordo di un’auto con altre tre persone, ingranando la marcia e andando via.
Mentre M. urlava contro una delle due sorelle, l’altra allertava il 112 chiedendo urgentemente di intervenire a fronte delle minacce e delle estorsioni ricevute. Gli agenti del commissariato di Polizia di Stato di Tivoli sono accorsi immediatamente sul posto e, nonostante il malvivente fosse fuggito, i poliziotti erano davvero molto in apprensione per le due donne.
Il blitz al bar per arrestare lo strozzino: la ricostruzione
Volendo arrestare l’uomo, un poliziotto ha deciso di lasciare il proprio numero alle due donne al fine di azzerare le tempistiche e intervenire in media res: sospettando che il malvivente di lì a poco si sarebbe ripresentato.
Non appena le macchine degli agenti si sono allontanate, infatti, M. è tornato e sul cellulare dell’agente è arrivata la chiamata. Erano nuovamente lì, sempre a minacciare le due donne pretendendo dei soldi e tutto si aspettava tranne che, alle 21:45, dopo pochissimi istanti, gli agenti tornassero nuovamente sul posto.
Gli agenti hanno così ammanettato M.A. e chiesto alle due donne di seguirli negli uffici per convalidare il verbale, la denuncia e mettere agli atti quanto accaduto. Con un breve controllo M.A. è risultato detenente di una fedina penale non da poco: reati contro la persona, estorsione aggravata, minacce a Magistrato in udienza, resistenza, minacce e violenza a P.U.. L’uomo allora è stato così arrestato per il reato di tentata estorsione.