Willy Monteiro Duarte, a tre anni dall’omicidio la comunità di Colleferro si stringe nuovamente attorno alla famiglia: l’iniziativa.
Willy Monteiro Duarte oltre la scelleratezza degli eventi, ma con tanto cuore e la capacità di non dimenticare. A tre anni dal giorno in cui venne massacrato con calci e pugni dalla banda di Artena, tutti di nuovo in piazza ma non per gridare allo sdegno. Semmai per provare a ripartire, nella “nuova” Piazza Bianca di Colleferro dove prima c’era il dramma ora prova a esserci nuova vita.
Chiedere a mamma Lucia e papà Armando che, dopo essersi asciugati le lacrime per la commozione, tengono il nastro tricolore accanto alla sorella 21enne Chef. Subito dopo il taglio del nastro al cospetto del Sindaco Pierluigi Sanna e al Prefetto di Roma Giannini. La piazza avrà il nome di Willy, quel ragazzo che è entrato nelle vite di molti nel modo peggiore ma con un esempio: difendere chi resta solo, chi viene attaccato senza motivo e ha solo bisogno di una spalla in più.
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Willy Monteiro Duarte, tre anni dopo: una piazza in ricordo del ragazzo
Contro la scelleratezza e le criticità di un mondo che, talvolta, corre troppo veloce. Tutto bianco, anziché nero, intorno alla piazza perché quello è il colore del lutto per la comunità di Capoverde. Un segno di integrazione e condivisione affinchè il dramma conosca anche una via d’uscita: nuove fondamenta su cui costruire un rapporto contro l’indifferenza e l’imminenza di determinati gesti da debellare.
La mamma sintetizza tutto con poche parole: “Willy lascia in questa piazza il segno dell’amicizia. Quella che salva e non porta sulla brutta strada”. Il suo ragazzo ha svegliato le coscienze, un atto che ha pagato con un prezzo troppo alto. Per questo, almeno, non deve essersi spento invano. Lasciare qualcosa per dimostrarlo ogni giorno è il compito di chi resta.