Civitavecchia. Non si ferma l’impegno dell’ufficio delle dogane volto alla tutela non solo del mercato interno ma anche dei consumatori finali. Nel corso di mirati controlli il personale doganale ha messo a segno un doppio sequestro per violazioni amministrative sul “Made in Italy”.
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Sanitari non a norma: i controlli dell’Ufficio delle Dogane
Le operazioni si inseriscono nell’ambito dell’attività ordinaria di indagine inerente al contrasto di illeciti di natura tributaria ed extratributaria. A queste hanno fatto seguito analisi condotte dal locale Reparto Antifrode e analisi rischio merci e, in questo specifico caso, la Dogana di Civitavecchia ha bloccato merci non conformi ai requisiti dettati dalla normativa comunitaria altrimenti destinate al mercato interno.
Oggetto delle verifiche due distinte partite di sanitari in ceramica provenienti dalla Cina ed utilizzate dallo stesso importatore. Quest’ultimo, titolare di un marchio registrato, aveva sede nella provincia di Viterbo.
I prodotti sequestrati
I prodotti erano collocati in due container. Del primo contenente 772 colli “articoli sanitari”, sono stati oggetto di sequestro amministrativo 131 vasi w.c. e 109 bidet. Del secondo container invece contenente 732 colli di “articoli sanitari”, sono stati sequestrati 120 vasi w.c. e 40 bidet.
Su tutti i colli sottoposti a sequestro era presente il marchio registrato italiano dell’importatore, senza alcuna indicazione circa l’origine della merce, violando per l’azienda viterbese, la normativa sul “Made in Italy” (ex art. 4, comma 49 della Legge 24 dicembre 2003 n. 350).
I sanitari sequestrati non rispettano le disposizioni sancite per la repressione delle false e fallaci indicazioni di origine dei prodotti ai sensi della normativa europea. Il consumatore poteva essere tratto in inganno, infatti, all’atto di acquisto della merce, credendo erroneamente trovarsi di fronte a prodotti realizzati in Italia.
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