Il factotum di Gina Lollobrigida è stato condannato a 3 anni con l’accusa di circonvenzione d’incapace: la sentenza.
Gina Lollobrigida può riposare in pace. Anche l’ultimo sospeso che riguardava la sua vita è stato risolto: il collaboratore Andrea Piazzolla è stato condannato a 3 anni con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Nello specifico l’uomo – che è stato accanto alla diva del cinema nell’ultima parte della sua intensa vita – è accusato di aver sottratto fondi per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Colpo al supermercato di Guidonia: ladri in fuga con la cassaforte
Gina Lollobrigida, factotum condannato a 3 anni: le accuse
Vicenda che si sviluppa da prima della morte dell’attrice: la famiglia non ha mai visto di buon occhio l’uomo, c’erano state anche delle “scaramucce” – per usare un eufemismo – al momento della dipartita con profonde manifestazioni di sdegno al capezzale della donna. I familiari non volevano vedere Piazzolla. Lo hanno incontrato successivamente nel corso della diatriba giudiziaria. L’accusa, inizialmente, aveva chiesto una condanna pari a 7 anni e 6 mesi.
Successivamente si è arrivati a 3 anni. “Inutile parlare di vittoria” – commenta la difesa – lo stesso vale per la famiglia dell’attrice che si limita a sottolineare: “Quest’amara vicenda, finalmente, trova giustizia”. Le uniche parole di Piazzolla, prima della sentenza, invece sono state: “Ero l’unico che si prendeva cura di lei”. Cala il sipario su retroscena e ultime volontà di una donna che ha fatto la storia del cinema italiano e internazionale. Al momento dei titoli di coda, però, c’è stato più di un colpo di scena. Capovolgimenti di fronte destinati all’archivio.