L’ha rintracciata grazie a un post pubblicato su Facebook. E adesso ha ritrovato in lei una parte di quel fratello scomparso 9 anni fa in un incidente stradale. Shana ha conosciuto Anna, che vive con il cuore di Davide, suo fratello, proprio grazie a un messaggio affidato al celebre social americano.
La storia delle due donne è stata raccontata direttamente dalle protagoniste nel corso di un evento organizzato da Reginald Green, il papà di Nicholas Green, il bimbo di soli 7 anni morto nel corso di un tentativo di rapina sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Gli organi del piccolo americano e le sue cornee furono donati a 7 diverse persone.
Il post “fatidico”: la nascita di una ‘sorellanza’
Shana, ai microfoni di Dire, ripercorre le tappe della vicenda. “9 anni fa ho perso mio fratello in un incidente stradale avvenuto a Fondi. Quando ci hanno detto che non c’era più nulla da fare, abbiamo deciso di donare i suoi organi. Dopo 8 anni, l’anno scorso, ho trovato il coraggio di scrivere un post su Facebook per cercare chi mi avesse ricevuto il cuore di mio fratello“. Il post di Shana viene condiviso circa 65 mila volte.
Nel contempo, Anna sei mesi fa, anche Anna scrive su Facebook. “Sono una trapiantata di cuore e ho 27 anni. Quando avevo 9 anni mi hanno diagnosticato un sarcoma, con conseguente scompenso cardiaco, che mi ha costretto a pesanti terapie. Vorrei conoscere i familiari di chi mi ha donato, 9 anni fa, di nuovo la vita, per dire che sto bene”. Anna spiega che il post nasce da una sua esigenza. “Avevo proprio bisogno di scriverlo, di mettermi in contatto con la famiglia di chi mi aveva continuato di vivere”.
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Conoscersi e amarsi nonostante i limiti della legge
La legge italiana non permette di sapere chi siano i donatori. E, alle famiglie delle persone decedute, non consente di sapere a chi sono andati gli organi. Ma adesso, rispondendo a un quesito avanzato dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt), il Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) è possibile, “trascorso il giusto lasso di tempo” e nella “consapevole disponibilità delle parti interessate”, superare l’anonimato dei donatori di organi che vieta alle famiglie dei donatori di sapere chi sia il destinatario degli organi.
E il post di Shana arriva così, grazie alle migliaia di condivisioni, grazie a una ricerca effettuata da Anna attraverso Google, le due ragazze sono entrate in contatto. “Ho capito che anche lei mi cercava con tutte le sue forze, non era un bisogno solo mio”, ha spiegato Shana. “Il cuore di Davide adesso batte in Anna. Appartiene a lei, che adesso per me è diventata come una sorella”, ha aggiunto Shana.
L’incontro il giorno dell’anniversario della morte di Davide Parisella
Le due donne si sono incontrate per la prima volta, dopo essersi scambiate dei messaggi, il giorno dell’anniversario della more di Davide. “Oggi mi sento più completa, perché ho trovato una seconda famiglia”, dice Shana. Anna ribatte sostenendo “Avrei atteso questo momento pure tutta la vita, anche se ero pronta anche ad accettare un ‘no’ da parte della famiglia di Davide.
Ma Shana non aspettava altro: una parte di Davide, con Anna, adesso è tornata da lei. “Ho trovato una seconda famiglia – ha concluso Anna – e mi sento più completa”. E Shana, in modo materno, le accarezza i capelli. Lei ha ritrovato un pezzo del suo Davide.