Stamattina all’Università la Sapienza di Roma, presso l’Aula magna del palazzo del Rettorato, si stava tenendo l’incontro programmato ‘Amami e basta’, contro la violenza sulle donne. Nel corso dell’evento 50 attivisti si sono presentati all’appuntamento e, tra le altre cose, sembra si siano resi autori del danneggiamento della panchina rossa davanti alla Minerva.
L’intervento della Polizia che ha individuato gli attivisti
La Polizia, allertata dai presenti, è accorsa sul posto e ha individuato gli attivisti che avrebbero preso parte alla protesta considerata da più parti inqualificabile, visto che la panchina rossa, non a caso del colore del sangue, è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza.
I manifestanti ora rischiano una denuncia per danneggiamento
La posizione dei manifestanti, immortalati dai video delle telecamere di sorveglianza, è ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria, non è pertanto escluso che i loro nomi vengano iscritti nel registro degli indagati per il reato di danneggiamento. Sul posto sono intervenuti anche gli esperti della Polizia scientifica per svolgere indagini più dettagliate ed è stato proprio grazie all’operato di questi ultimi che è stato tracciato l’identikit degli attivisti.
Quello che doveva essere un incontro utile ad affrontare un tema tanto scottante, quale quello della violenza sulle donne si è concluso nel peggiore dei modi, con danni proprio a uno dei simboli del tema trattato: la panchina rossa presente nell’Ateneo.
Il programma dell’evento ha subito una brusca interruzione
Il programma dell’evento che ha preso il via stamattina alle 10, ha visto i saluti della rettrice Antonella Polimeni e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri oltre che dalla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli. Diversi gli interventi previsti, per affrontare l’argomento. Un programma che ha subito una brusca interruzione da parte degli attivisti creando choc e spavento tra i presenti.