La truffa dello specchietto trova nuovi riscontri e miete diverse vittime: l’eccezione che conferma la regola avviene sulla Cassia.
La truffa dello specchietto è la nuova frontiera del malaffare. Anche se definire avanguardista una simile tecnica di raggiro risulta quantomeno avventato: una strategia del genere è in voga dagli anni Ottanta, come minimo, ma ha ritrovato lustro di recente perchè i truffatori alle prime armi la ripropongono. Nel mirino, di recente, sono finiti alcuni residenti di origine straniera che hanno cercato di far fruttare la truffa.
In parte ci sono riusciti, ma domenica scorsa, sulla Cassia Bis, gli è andata male. Tutto merito di Antonella (nome di fantasia usato dal Messaggero) che non solo ha evitato di essere raggirata, ma ha anche messo in fuga i malviventi. La modalità è stata la stessa: finti colpi sulla macchina, poi l’affiancamento e la richiesta di risarcimento danni. La signora, stavolta, è stata più lungimirante: ha visto l’uomo fare segno a un complice prima di affiancarsi.
Truffa dello specchietto: sventato un tentativo di estorsione sulla Cassia, la dinamica
Al momento della richiesta – da parte della donna – di estremi per una constatazione amichevole, il malcapitato con il complice si sono dati alla fuga. La donna, successivamente, si è resa conto che il graffio sulla macchina era stato fatto con pasta abrasiva nera. La modalità della truffa non cambia: è definita ‘dello specchietto’ perchè, nel recente passato, i truffatori tiravano palline di plastica o in ferro sulla macchina per creare dei piccoli danni.
Tanto bastava per cercare di illudere il proprietario della vettura: a quel punto si avvicinavano mostrando uno specchietto rotto con successiva richiesta di risarcimento. Una trovata facile e veloce che non sempre va a buon fine, per l’incolumità dei truffati e il rammarico dei truffatori che, spesso, sono costretti a darsela a gambe.