Roma maglia nera per il trasporto pubblico. Lo rende noto “Pendolaria”, il reportage di Legambiente che riparte da quel che è possibile fare.
Roma, il trasporto pubblico è un rebus. Non è solo una questione di servizi, ma proprio di organizzazione: fra bus, tram e metro non è possibile fare una stima concreta fra disservizi e possibilità. Le quantità ci sarebbero anche, ma ad oggi non è perfettamente calcolabile quanto e come uscire dalla crisi del trasporto.
Il motivo è il caos della Città Eterna che però non può essere una giustificazione rispetto all’arretratezza dell’intero comparto. Gualtieri ha promesso nuovi autisti per bus, tram e metro. Rimane la questione dei nuovi veicoli che arriveranno dopo Pasqua. La prima tranche, almeno.
Roma, caos trasporti
Successivamente si dovrà fare i conti con il resto: ovvero lo sviluppo perimetrale e i fattori inquinanti del trasporto pubblico. Oltre 400 Km di dispiegamento fra collegamenti e tragitti: Roma è grande, ma non può restare un cantiere aperto ancora a lungo. Lo sottolinea Pendolaria, il reportage di Legambiente che sottolinea come ci sia ancora tanto da fare nella Capitale. Roma accumula – dati alla mano – più fonte di stress sui mezzi pubblici che in mezzo al traffico.
La differenza è di qualche punto percentuale, ma persiste. Il motivo sono le strade complicate (e non si tratta solo di buche) che danno adito a collegamenti complessi. Pertanto il pendolare si sente sbalzato da una parte all’altra della Capitale senza riferimenti adeguati e, il più delle volte, in preda ai guasti e le incomprensioni.
Il report parla chiaro
Sembra essere finita l’epoca in cui bus e metro andavano a fuoco, ma tra lavori in corso e negligenza Roma conquista la maglia nera per il trasporto pubblico. Una condizione da rivedere in breve tempo. Tutto è relativo con il Giubileo alle porte, ma le possibilità per risalire la china ci sono.
Leggi anche: Incidente a Roma, tram contro taxi: traffico in tilt
Occorre soltanto stabilire in che maniera ripartire. I dati dell’ultimo report parlano chiaro: bisogna cambiare passo per migliorare gli standard. Non resta altro se non decidere come e quando farlo. Inutile dire che i “consigli” del report impongono un cambiamento di rotta, non solo a causa dell’inquinamento.