Ennesima tragedia della disperazione a Roma, dove ieri pomeriggio alle 17:00 è avvenuto l’ennesimo suicidio. A togliersi la vita stavolta un uomo di 58 anni. Da quanto emerge, sembra che il 58enne avesse dei problemi economici e soffrisse di depressione. E anche lui, come tanti, aveva perso il lavoro a causa del Covid. Questo lo avrebbe portato alla decisione di farla finita. E’ successo in via Sestio Calvino, in zona Appio Tuscolano. Nel momento in cui l’uomo ha deciso di porre fine alle sue sofferenze gettandosi nella tromba delle scale, in casa c’era solo una vecchia zia che non ha visto nulla. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo e gli agenti della polizia di stato per i rilievi del caso. Il 58enne non ha lasciato biglietti che spieghino il suo gesto. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e portata all’Istituto di Medicina Legale di Tor Vergata.
I rifiuti che ostacolano il passaggio dei mezzi di soccorso
“Sembrava un uomo come tanti, una persona normale, senza grossi problemi”, riferiscono i titolari del vicino bistrot Maat, a poca distanza dal luogo della disgrazia. “Veniva spesso a prendere il caffè qui da noi e si intratteneva a scambiare due chiacchiere”. Al dolore per il dramma, consumatosi in pochi minuti nel primo pomeriggio di ieri in via Sestio Calvino, si è aggiunto poche ore fa lo sdegno di chi è venuto a conoscenza dell’accaduto. “Il disappunto (per usare un eufemismo) è quello di vedere arrivare i mezzi di soccorso che non riescono a passare perché ostacolati dalla montagna di rifiuti in prossimità dei cassonetti, sul marciapiedi e tra le auto, per cui il passaggio anche di una lettiga era impossibile…”, scrive una vicina della vittima sul suo profilo social. “Stranamente questa mattina – conclude la donna – una squadra dell’Ama è venuta a raccogliere i rifiuti”.
Rosanna Sabella