Stuprata a turno, in una villetta adibita a festa per la notte di Capodanno, da almeno cinque ragazzi. Al centro della vicenda, che risale al 2021, una ragazza che all’epoca dei fatti aveva solamente 16 anni. Adesso la giovane ha capito che ricomincerà. È cresciuta, ha 19 e sa chiaramente vuole fare nella propria vita: difendere le vittime di violenza sessuale “come me”.
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Lo stupro avvenuto a Roma nella notte di Capodanno
Di quella tremenda notte restano dei flash, dei ricordi sfocati come ad esempio quando le è stata offerta “una sigaretta alla cocaina ma c’era dell’altro, perché ho sentito il cervello bruciare, era d’improvviso completamente incosciente”, ricorda. Come detto, nel momento dei fatti la giovane aveva 16 anni mentre gli accusati tutti tra i 17 e i 20 anni. Per la vicenda Patrizio Ranieri è stato rinviato a giudizio mentre Simone Ceresani e tre sue amici sono accusati di spaccio. Le analisi del Dna hanno certificato che quello degli accusati non è stato trovato sui vestiti di lei mentre le chat degli indagati avevano confermato la presenza di droghe e alcol durante la festa. Attimi indelebili e dolorosi quelli che sono impressi nella mente della giovane: “il corpo pieno di lividi, la testa dolorante. Mi avevano tirata per i capelli. Non avevo le mutandine, le ho viste appese su una parete. Una sorta di albero dello stupro con altra biancheria”.
I progetti futuri
Ora la giovane sta piano piano ricominciando e ponendo i tasselli di una vita diversa. Da un anno vive in una Casa per donne abusate in una località protetta e ha ben chiaro quali sono i suoi progetti per il futuro: “Ero una ragazzina e a quell’età cerchi solo l’approvazione da parte dei maschi, ora voglio essere apprezzata per la mia intelligenza non per la mia attraenza. Voglio diventare un avvocato per difendere chi è dimenticato e sfortunato come sono io. E aspetto l’amore, quello vero“.
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