Non hanno intenzione di lasciar correre. Gli studenti de La Sapienza portano avanti con determinazione e forza la loro battaglia contro il rifiuto dell’Università di discutere sui suoi accordi con Israele e con l’industria militare.
Due ragazzi si sono incatenati fuori al Rettorato dell’Ateneo e con su un cartello annunciano la loro intenzione di portare avanti uno ‘sciopero della fame contro il genocidio. Stop accordi. Polimeni ascoltaci’. Perché nelle varie forme di protesta, organizzate negli ultimi giorni, gli universitari hanno ripetutamente invitato la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, ad ascoltare il loro punto di vita.
Proseguono le iniziative
Dopo la protesta finita con l’intervento della Polizia, nel corso del Senato accademico, dove i manifestanti chiedevano solo di essere ascoltati per ‘rompere gli accordi tra la Sapienza e Israele’. Dopo gli arresti e il sit-in organizzato fuori a Piazzale Clodio, davanti al Palazzo di giustizia capitolino, gli studenti sono pronti a proseguire con iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda e lo stanno facendo con uno sciopero della fame.
Gli studenti contro lo ‘stridente’ silenzio della rettrice
Cambiare Rotta Roma ha chiarito qual è allo stato attuale la situazione: “Abbiamo appreso che ancora una volta la rettrice Polimeni non ha intenzione di compiere un passo indietro rispetto agli accordi con le aziende belliche e le università israeliane, dando come unica risposta agli studenti e studentesse in mobilitazione la violenza delle forze dell’ordine.
Universitari: ‘La mobilitazione continua’
Per questo motivo – prosegue Cambiare Rotta Roma – la mobilitazione continua: uno studente e una studentessa hanno iniziato uno sciopero della fame, incatenati sotto al rettorato, lanciando un appello a tutto il mondo democratico e pacifista, con la forte convinzione di continuare finché, anche alla luce dei fatti di ieri, la rettrice non farà un chiaro passo indietro rispetto alle sue posizioni”.
Sono decisi a portare avanti le loro convinzioni gli studenti e lo fanno chiedendo un confronto e ribadendo “con forza che non possiamo più tollerare questo clima di sordità e repressione da parte della governance di Ateneo, non possiamo più tollerare che la Rettrice continui a voler mantenere i legami con Israele e l’industria delle armi, dimostrando ancora una volta che ha le mani sporche del sangue del popolo palestinese”.
Oggi altri presidio al pratone de La Sapienza
Ma a parte lo sciopero della fame, ancora una volta oggi (giovedì 18 aprile ndr) alle 18 al pratone della Sapienza, prosegue la mobilitazione con il presidio delle tende, e con una grande assemblea ”a cui invitiamo i docenti, i ricercatori e le ricercatrici, la Polimeni e la governance di ateneo ad unirsi per un confronto pubblico, aperto e democratico con tutta la comunità studentesca. Sappiamo che le nostre università sono solo un pezzo che garantisce la complicità del nostro paese con Israele, guidato da un governo che non ha fatto altro che votare invii di armi da quando si è insediato, con il consenso di tutto l’arco parlamentare. Vogliamo costruire una vera opposizione al governo Meloni, partecipando anche dalle università all’assemblea nazionale ‘Mobilitiamoci contro il governo Meloni’ di cui sottoscriviamo e condividiamo l’appello che si terrà questo sabato 20 alle ore 10 al cinema Aquila”. (foto: Cambiare Rotta Roma)