Ultim’ora, via al processo sul killer della strage di Fidene avvenuta nel dicembre dello scorso anno. Il Ministero dell’Interno e quello della Difesa, così come il Poligono di tiro, compariranno come responsabili civili. Arrivato intanto il rinvio a giudizio per il killer.
Claudio Campiti, l’uomo di 57 anni che uccise quattro donne all’interno di un consorzio immobiliare durante una riunione di condominio lo scorso anno a Roma è stato rinviato a Giudizio. Non solo. Stamani il GUP della Capitale ha ribadito che come responsabili civili dovranno comparire il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa unitamente al Poligono di tiro. Esclusa invece l’Unione Italiana tiro a segno.
La sparatoria a Roma e la strage di Fidene
La notizia arriva a distanza di quasi un anno dai tragici fatti che sconvolsero tutti. Era l’11 dicembre 2022 quando Campiti, secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dai Carabinieri, agendo con premeditazione mise in atto la strage. Pronto a fuggire dopo aver bagnato nel sangue la riunione di condominio alla quale stava partecipando. A perdere la vita in quella circostanza, lo ricordiamo, erano state quattro donne: Fabiana, Elisabetta, Nicoletta e Sabina. E altre rischiarono di seguire la loro stessa sorte.
Il processo
Il 57enne è accusato di quattro omicidi, capi di imputazione ulteriormente aggravati, contesta il PM, dalla premeditazione e dai futili motivi: tre le vittime che rimasero uccise sul colpo mentre una morì in seguito alle ferite riportate. A questo si aggiunge il tentato omicidio di altre cinque persone e le lesioni “post traumatiche” di ulteriori sette. Per tutto questo, riporta l’Ansa, l’uomo è stato rinviato a Giudizio con il processo fissato per il prossimo 5 febbraio davanti alla prima Corte d’Assise.