È comparso davanti al giudice per l’udienza di convalida Claudio Campiti, il killer che nel bar di Monte Giberto in zona Colle Salario, qualche giorno fa ha ucciso 4 persone: Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi e Sabina Sperandio e ieri anche la 50enne Fabiana De Angelis, gravemente ferita, è deceduta.
L’assassino non chiarisce le motivazioni del suo gesto
In tanti si aspettavano che davanti al gip l’indagato avrebbe risposto chiarendo aspetti importanti della vicenda. Ma Campiti che ha scelto di rispondere ad alcune domande del magistrato è invece rimasto in silenzio sui punti salienti dell’agguato. Una strage, quella compiuta domenica scorsa, nella quale il pubblico ministero contesta l’omicidio plurimo aggravato dalla premeditazione.
D’altro canto l’assassino quando ha raggiunto quel chiosco dove ha compiuto la mattanza si era premurato di portare con sè una pistola, che aveva preso al poligono, e altri 170 proiettili. Insomma non sembrano esserci dubbi circa il fatto che era andato là per uccidere. Ma sui motivi del gesto ancora non si hanno risposte. Era probabilmente quest’ultimo l’aspetto sul quale inquirenti e magistratura si aspettavano di avere chiarimenti nell’udienza davanti al gip.
Una tragedia che ha distrutto tante vite
In quella tragica mattina Campiti ha raggiunto il bar e nel gazebo esterno è entrato e ha fatto fuoco, distruggendo quattro vite, quattro famiglie e tutti coloro che impotenti hanno assistito all’esecuzione. Una scena che resterà indelebile nella mente di chi ha assistito. Ma, per assurdo, poteva andare anche peggio se non si fosse inceppata la pistola e se non fosse stato bloccato, Campito avrebbe continuato a sparare e ad uccidere. Un gesto allucinante che neanche davanti al giudice ha trovato spiegazione. Un chiarimento che, comunque, non avrebbe mai potuto giustificare gli omicidi.
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