Dopo la vittoria della Roma contro il Feyenoord nella finale di Conference League, la Capitale si è tinta di giallo e di rosso. La partita di mercoledì sera ha coinvolto un vasto pubblico formato anche da chi non tifa Roma e da chi al calcio non è neanche interessato. Questo perché l’entusiasmo dei romanisti è talmente coinvolgente da contagiare chiunque. Ad immortalare l’entusiasmo per la vittoria della Roma e il pensiero di migliaia di tifosi, ci ha pensato l’artista Laika con la sua nuova opera: «Un calcio alle paure 1984-2022».
Leggi anche: La Roma batte il Feyenoord e vince la Conference League
Un calcio alle paure 1984-2022
La nuova opera della street artist Laika ha fatto la sua apparizione questa notte nel rione Testaccio. Il murales è un omaggio al capitano della Roma morto suicida nel 1994. Il poster raffigura il «compianto capitano» della Roma Agostino Di Bartolomei, che porta sulle sue spalle il capitano della Roma del 2022, Lorenzo Pellegrini. Nelle mani Pellegrini tiene la coppa della Conference League appena vinta dai giallorossi. Il capitano Diba o Ago, chiamato così dalla la curva sud, morì suicida il 30 maggio 1994 a San Marco, la frazione di Castellabate dove viveva, sparandosi un colpo di pistola. Erano trascorsi dieci anni esatti dalla finale di coppa dei Campioni persa dalla sua Roma, di cui era capitano, contro il Liverpool. Questo murale è come se rappresentasse la Roma di oggi che rassicura Di Bartolomei dicendo “ce l’abbiamo fatta“.
Leggi anche: Festa Roma, caos in centro, chiusa Metro Colosseo: fiume di persone in strada (FOTO E VIDEO)
Solo chi è romanista può capire
L’artista Laika commenta la vittoria della Roma e la sua opera scrivendo su Instagram: «Soltanto chi è romanista può comprendere il vero significato di questa vittoria. È dal 30 maggio 1984 che aspettavamo questo momento, da quando non riuscimmo ad alzare la coppa dei Campioni sul prato dell’Olimpico. Una coppa europea sognata per decenni, che ora il capitano Lorenzo Pellegrini ha sollevato al cielo nello stadio di Tirana. Un’immagine che per noi tifosi custodisce in sé i sogni e le speranze che ci hanno accompagnato in tutti questi anni. Questa coppa è di tutti noi, di tutti i giallorossi che non ci sono più, di tutti i calciatori che hanno vestito questa maglia con orgoglio e lealtà, di tutti i nostri capitani romani e romanisti, da Giuseppe Giannini a Francesco Totti fino a Daniele De Rossi. Ma soprattutto è di Agostino Di Bartolomei, simbolo eterno di purezza e romanismo».