Tor Bella Monaca, festini e ricatti nella Capitale. Sesso, droga e soldi. Minacce per estorcere denaro: la vicenda nella notte romana.
Una scena di De Cataldo racconta la stessa cosa, solo che questo non è un film, ma è tutto vero. Lo scrittore non poteva prevedere che la realtà avrebbe superato (anche se di poco) l’immaginazione. Tor Bella Monaca teatro di tutto: la scelleratezza in diversi punti prende forma nella notte del 1 agosto. Tre amici e un conoscente. Esagerano.
Bevono e conoscono persone. Donne, tutti insieme passano la serata e fanno baldoria nell’unico modo possibile per loro. Alcol e droga da cornice, subito dopo il rapimento inatteso. Prendono l’amico, lo portano a casa per legarlo su una sedia. Volano schiaffi, pugni e calci: “Dacci 1500 euro o sei morto”.
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Una situazione paradossale ma vera: a quel punto i ragazzi incidono sul soggetto. Lo lasciano lì per ore. A infierire quando sembrava tutto già scritto. Il ragazzo però riesce a liberarsi il giorno successivo e in condizioni discutibili va ai Carabinieri e denuncia tutto: i tre complici ora sono in arresto. I soccorsi arrivano, ma resta l’amarezza.
Un futuro grigio attende L.P., A.D. e A.P. Quella che doveva essere una notte qualunque ha cambiato la loro vita per sempre e non in meglio. L’alterazione dei sensi non giustifica i restanti atti: l’inchiesta prosegue, ma il copione sembra essere ben chiaro. In una vicenda che assume sempre più i tratti da film horror.