Scuola, si ricomincia. La campanella suona, ma le criticità restano. Le statistiche dicono che 182 istituti resteranno incompleti.
Scuola, i banchi tornano a popolarsi e riemergono i fantasmi del passato. L’anno scorso nella Capitale l’anno scolastico si è concluso con diverse realtà – in particolare in periferia – sotto organico. Il motivo è riconducibile non solo alle graduatorie ferme, ma anche alla situazione che vige negli istituti. Ci sono (e restano in agenda) dei lavori da fare proprio sul piano strutturale.
Alcuni punti della Capitale presentano scuole non all’altezza. Persistono i casi di calamità naturale rispetto a eventi fortuiti: le prime piogge, innanzitutto, potrebbero mettere in difficoltà determinate strutture. Lo scorso anno Roma ha avuto a che fare con soffitti che cadevano e impianti fognari che saltavano. L’unica contromisura possibile è stata lo smartworking.
Precipita dal balcone, stava prendendo le misure delle finestre: grave un 64enne
Roma città (e scuola) aperta: le criticità arrivano tra i banchi
Oltretutto, in alcuni casi – quelli più gravi – si è addirittura dovuto mettere mano al calendario scolastico. Cambiare gli orari per poter fare lezione in maniera accettabile e senza rischi. 182 attualmente sono gli istituti a Roma dove ci sarebbe bisogno di lavorare. Il problema sono i fondi, motivo per cui il condizionale persiste così come i dubbi in tal senso. Valditara – Ministro dell’Istruzione – chiede tempo, ma la clessidra è capovolta. I fondi del PNRR in tal senso sono finiti, occorre aspettare la nuova tranche di denaro per poter effettuare eventuali migliorie.
Si resta sul piano delle ipotesi perchè le tempistiche di rilascio risultano essere ancora un’utopia: impossibile effettuare delle stime nel breve periodo. I numeri che contano, però, sono sotto gli occhi di tutti: le scuole a Roma sono fatiscenti, il senso di incompiutezza non può più essere sottovalutato. Non solo per questioni estetiche, ma anche e soprattutto per ragioni di sicurezza. Oneri e responsabilità s’intrecciano alla ripresa di un anno scolastico che parte già con un’importante frenata.