Il Prossimo 24 gennaio nella Capitale è previsto lo sciopero dei trasporti pubblici. Cosa succederà alla mobilità: orari e fasce di garanzia.
Il 24 gennaio si riparte. O meglio: ci si ferma per ripartire. Questo il mantra del trasporto pubblico che quel giorno incrocerà le braccia per 24 ore. La prima grande mobilitazione del nuovo anno. Un gesto importante dal punto di vista istituzionale, perchè stavolta le categorie dei trasporti portano in piazza non solo un malcontento relativo alla situazione lavorativa e contrattuale, ma rivendicano anche la possibilità del diritto allo sciopero dopo le parole di Salvini – Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture – che sembrava aver mostrato nel recente passato una leggera insofferenza per le mobilitazioni della categoria.
Il suo intento è quello di precettare gli scioperi, ma non è possibile – secondo le unioni sindacali di base – fare gli scioperi su porzionamento. Quindi la mobilitazione resta e le sigle sindacali rincarano la dose. Le braccia, idealmente, resteranno incrociate per una giornata, ma poi saranno le zone di riferimento a decidere arbitrariamente le fasce di garanzia.
I trasporti incrociano le braccia
Rimane, dunque, la discrezionalità che però non toglie le priorità relative alla situazione di centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano risposte. Nello specifico le sigle Usb Lavoro privato, Adl Cobas Cub Trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato lamentano i mancati investimenti per quel che riguarda il trasporto ferroviario e non solo.
I mezzi su rotaia, infatti, sono un altro argomento spinoso da affrontare. Ci sarà tempo e modo, anche perchè in tutto questo deve entrarci il nuovo piano mobilità che deve essere stilato con le specifiche aggiornate che lasciano spazio a nuovi parametri contrattuali. Le ore di lavoro devono essere riconosciute e pagate all’interno dei principali stilemi e canoni aggiornati alle recenti politiche sociali.
Mobilitazione di 24 ore
Essere sotto organico non significa sottovalutare determinate esigenze. Dello stesso avviso sono anche i taxi finiti nel mirino diverse volte. Anche per quel che riguarda truffe e raggiri. La situazione, però, è chiara: il passato resta nei ricordi, il presente deve essere rimodulato per la categoria dei trasporti. Per questo gli autisti a 4 ruote hanno deciso di scioperare sempre per 24 ore, ma il 23 corrente mese. Una “doppietta” in grado di incidere notevolmente sulla mobilità della Capitale.
Leggi anche: Incidente a Santa Marinella, si ribalta camion sull’A12: ferito autista
Per questo resteranno attive solo alcune fasce di garanzia a discrezione della zona di riferimento, in particolare rispetto alle scuole e agli ospedali, ma durante il resto delle giornate indicate sarà difficile trovare una corsa a disposizione. Lo stesso vale per gli autobus che saranno a singhiozzo data la contingenza di necessità e argomenti che dovranno essere messi sul piatto.
La trattativa con le parti sociali
Evidenza che non è finita perchè – al netto di un possibile accordo – saranno previste altre mobilitazioni di piazza durante l’anno. Magari non così prolungate, ma le sigle sindacali aspettano risposte e sembrano intenzionati ad averle nell’unica maniera possibile. Fermarsi nell’attesa di una trattativa che avrebbe dovuto essere in agenda già da mesi.