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Salaria strada killer: slalom tra le buche, asfalto dissestato e velocità folli

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incidente Mortale Salaria

Roma. La segnaletica verticale non è sufficiente per far rispettare i limiti di velocità, soprattutto su Via Salaria, la strada che si trova tra la tangenziale Est e il Raccordo famigerato. Nonostante tutti gli avvertimenti, i veicoli continuano a sfrecciare ben oltre i limiti imposti dal codice della strada. Eppure i cartelli avvertono di non superare i 30 km orari, con altrettante segnalazioni di pericolo per la presenza di ”strada dissestata”. Ma niente, perché auto e scooter corrono e continuano a farlo. L’asfalto è rovinato in diversi punti, il che rende le condizioni ancora più pericolose. Solamente per fare un esempio su tutti, si pensi a quel tratto di strada che si trova all’altezza dell’immissione da via dei Prati Fiscali, procedendo proprio verso il Gra: qui il manto stradale è stato recentemente riqualificato, e così, poiché le due corsie si uniscono, eco che la differenza con le crepe e i dossi della Salaria è netta. 

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Ma le buche e le crepe nell’asfalto non sono l’unico sintomo di un disagio stradale e di una carente manutenzione. Ci sono anche le sterpaglie, le erbacce, quelle che, soprattutto nella bella stagione, prendono velocemente fuoco e sono in grado di innescare anche grandi incendi, per i quali è necessario impiegare operatori e bloccare il traffico. Eppure, gli incidenti e i moniti per una maggiore manutenzione non sono di certo mancati. Sono stati diversi gli incidenti, anche mortali, che hanno caratterizzato quella strada di recente: quello in cui ha perso la vita Massimo Bochicchio, il 56enne broker dei vip, dopo aver perso il controllo della sua moto nei pressi dell’aeroporto dell’Urbe lo scorso giugno, ad esempio. Oppure, ancora vivido nella memoria di molti, si pensi al mortale che coinvolto, giusto un anno fa, il 53enne Emanuele Simeone, deceduto sul colpo dopo essersi scontrato con un furgone a bordo del suo scooter. E pensiamo anche al 2018, quando morì Jonathan Ramirez travolto in pieno mentre era in bici da un un camion Ama, all’altezza dell’ingresso del Tmb Salaria. A tutto questo, poi, vanno aggiunti anche gli incidenti non mortali. Solamente nello scorso mese di ottobre ce ne sono stati diversi, tutti che hanno sfiorato la tragedia. Tutti questi elementi concorrono nel fare della Salaria una delle strade killer della Capitale e, manutenzione a parte, ognuno di noi può fare la propria parte rispettando i limiti di velocità ed evitando distrazioni di sorta durante la guida. 

 

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