Roma. È stato rinviato a giudizio l’uomo che ha rubato le ceneri di Elena Aubry, la 26enne morta il 6 maggio del 2018 sull’Ostiense cadendo dalla propria moto Honda Hornet Blu a causa dell’asfalto dissestato. A seguito dell’incidente l’ingegnere è già stato condannato a scontare 2 anni di carcere mentre altri 7 funzionari pubblici – che avrebbero dovuto occuparsi della sicurezza in quel tratto di strada – sono stati rinviati a giudizio. Tuttavia, mentre il procedimento era ancora in corso il 53enne M.C. ha rubato le ceneri di Elena che erano custodite al cimitero del Verano. “Cerco la donna dei miei sogni, il mio amore”, aveva detto ai militari in quella circostanza.
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La dipendenza dell’uomo e gli escamotage usati per violare le tombe
L’uomo non era nuovo a simili comportamenti. Infatti, avrebbe rubato dal Campo Santo altre 350 foto di donne defunte e tutto sempre con le stesse modalità: fingendo di dare da mangiare ai gatti oppure di far visita ad un parente, si introduceva nel cimitero e qui metteva in atto la razzia. Sottraeva ceneri e immagini che poi incorniciava a casa, a modo di ricordo personale ma soprattutto illegale. Una vera e propria dipendenza quella dell’uomo che, come riporta Repubblica, ha spiegato: “È come una droga per me, non riesco a fermarmi, devo rubarle. Le immagini più belle le tenevo esposte, con le cornici. Per me erano sacre. Sceglievo giorni e orari e portava, come escamotage, cibo per gatti tra le tombe”. Ma non solo.
Le prove e il rinvio a giudizio
L’uomo teneva anche un diario nel quale era solito annotare il giorno e l’orario del furto. Pagine tra le quali c’è anche il colpo commesso ai danni della 26enne. Parole scritte chiaramente in tutto il loro essere agghiaccianti: “4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992 Morta 6.5.2018”. Una prova inconfutabile che ha convinto la Procura a chiedere nei confronti dell’uomo il rinvio a giudizio. Richiesta che ieri ha trovato accoglimento da parte del giudice. Ricordiamo infine che su di lui pendono diverse accuse: violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, sottrazione, distruzione e occultamento di cadavere.
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