Ancora furti a Roma. Questa volta la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato tre cittadini sudamericani gravemente indiziati di aver commesso, in concorso tra loro, il reato di furto aggravato ai danni di un turista nel quartiere Prati. A sorprendere i tre ladri sono stati gli agenti dei “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile della Questura di Roma.
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I tre cittadini sudamericani di 67, 43 e 41 anni, sono gravemente indiziati del reato di furto aggravato ai danni di un turista che si trovava nel quartiere romano Prati. Nella tarda serata del 12 aprile scorso i poliziotti, transitando in via Sforza Pallavicini, hanno notato i tre uomini giungere a bordo di un’autovettura Lancia Y e arrestare la propria marcia dietro una Dacia Duster parcheggiata, davanti alla quale si era appostato un gruppetto di persone vestite con abbigliamento tecnico da escursionismo.
Gli agenti hanno notato che, mentre il 41enne era rimasto alla guida del mezzo, gli altri due erano scesi e si erano diretti verso la vettura parcheggiata, confondendosi con il gruppo di persone, per ricomparire dopo pochi istanti.
Nel frangente il 43enne è stato visto richiudere frettolosamente la propria giacca come a voler nascondere qualcosa. Dopodiché, insieme al complice, aveva raggiunto rapidamente l’auto precedentemente parcheggiata, pronta per riprendere la marcia e darsi alla fuga. Gli investigatori, insospettiti da tanta repentinità, hanno inseguito l’autovettura e, dopo averla bloccata in via Prenestina, l’hanno sottoposta a un controllo.
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All’interno del mezzo è stato rinvenuto uno zaino contenente capi di abbigliamento tecnico da montagna, un pc portatile di valore e materiale elettronico, nonché la somma di circa 700 euro in contanti. Alla fine degli accertamenti gli investigatori sono risaliti al proprietario dei beni sottratti e glieli hanno restituiti. I tre uomini, anche grazie a una testimonianza resa da una persona presente al momento dei fatti, sono stati arrestati. La misura pre cautelare è stata poi convalidata dall’Autorità Giudiziaria.
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