Roma, vigili urbani utilizzati per accompagnare i Maneskin a un party. E’ realmente successo qualche settimana fa nella Capitale d’Italia, quando la famosa band italiana è stata accompagnata, da una squadra della Polizia Locale, presso una festa privata per presentare il nuovo album musicale “Rush!”. Una situazione che ha creato imbarazzo in Campidoglio, con Fratelli d’Italia e Lega che hanno chiesto delucidazione agli stessi vigili e il sindaco Roberto Gualtieri.
I Maneskin accompagnati a un party di Roma dai vigili urbani
I Vigili Urbani, interrogati sullo strano episodio, hanno giustificato quel passaggio con “la necessità di garantire l’ordine pubblico”. Eppure l’evento, ovvero il famoso matrimonio dei Maneskin alla presenza dello stilista Alessandro Michele, era privato e non aperto ai residenti della città capitolina. Insomma, una dinamica dove il Campidoglio non era tenuto a promuovere scorte per il gruppo. Tantomeno poi non chiarendo gli aspetti economici dell’iniziativa, ovvero se “la scorta comunale è stata affidata gratuitamente oppure dietro compenso”.
Su Repubblica Roma, il comandante Angeloni ha provato a chiarire la vicenda: “er l’evento è stato disposto un servizio a tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica. In tale ambito, alla Polizia di Roma Capitale, come di consueto, è stato anche chiesto di adottare correlati provvedimenti di competenza in materia di viabilità. Conseguentemente, è stata disposta la scorta del predetto gruppo musicale, al fine di evitare ogni possibile disagio per l’ordine pubblico conseguente al raduno di persone lungo il percorso”.
Una spiegazione che non ha convinto il consigliere Federico Rocca, eletto al Campidoglio per Fratelli d’Italia e che ha presentato un’interrogazione sulla scorta dei Maneskin: “Rimango basito – ha spiegato in una nota, chiamando in causa il sindaco Gualtieri – per questo trattamento di favore in una città dove mancano vigili in strada per gestire la viabilità, per contrastare il commercio abusivo e per svolgere tutte le altre mansioni che il Corpo è chiamato ad assolvere. Mentre a spese della collettività sono stati impegnati agenti per garantire la scorta a un gruppo musicale per un momento privato, in uno spazio privato e per il quale Roma Capitale non aveva nessuna competenza o visibilità. È ora di finirla con il Campidoglio palcoscenico poiché non siamo a Sanremo, ma nella Capitale d’Italia che pretende dal Sindaco e della sua amministrazione scelte per risolvere i problemi della città. A noi serve un Sindaco non un direttore artistico”.
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