Api e vespa orientalis, si moltiplicano le segnalazioni nella Capitale. L’ultimo caso arriva dal quartiere Africano: uno sciame aveva individuato un luogo promettente per il nido in un oleandro. L’esperto: “Ecco i luoghi che scelgono per stabilirsi”.
Proseguono a Roma le segnalazioni circa la presenza della “vespa orientalis”, pericoloso animale simile al calabrone la cui puntura può provocare reazioni anche gravi, ma anche delle più comuni api esploratrici. Animali che, incuranti della presenza dell’uomo, scelgono case, giardini, e luoghi ad alta frequentazione di persone per realizzare in poco tempo i loro nidi. Le ultime segnalazioni in tal senso dalla Capitale arrivano dal quartiere Africano e dalla zona di Centocelle dove sono stati individuati e sventati due grossi tentativi di nidificazione.
Parola all’esperto: “Ecco a cosa fare attenzione”
Ad intervenire sull’argomento è stato nuovamente l’etologo Andrea Lunerti, oramai star dei social ma soprattutto con un lungo curriculum professionale alle spalle che lo hanno reso uno dei massimi esperti in materia. Ed è proprio grazie ai suoi video di divulgazione scientifica che gli utenti, sempre più attenti e informati, riescono a segnalargli per tempo le situazioni più a rischio permettendo così interventi rapidi e in sicurezza.
A Roma, in questi ultimi giorni, c’è da dire che di casi ce ne sono stati diversi. Api, vespe e perfino serpenti, sorpresi a spingersi in mezzo a case e palazzi. Luoghi scelti con cura dagli animali, attratti per motivi chiaramente diversi. “Tra i luoghi più frequenti dove avvengono le nidificazioni ci sono le intercapedini o i vani delle serrande”, spiega Andrea Lunerti. “Ma ce ne sono anche altri”.
Il video delle api “aspirate” dal giardino di Via Asmara nel quartiere Africano
L’ultimo caso di Vespa Orientalis a Roma
Risale invece a pochi giorni fa l’ultimo caso, ancor più pericoloso, di Vespa Orientalis a Roma, registrato precisamente nella zona di Centocelle. Nel caso in oggetto, fortunatamente, la signora Roberta, proprietaria dell’appartamento che l’animale aveva “scelto” per il nido, si era accorta subito del pericolo riuscendo a dare l’allarme in tempo. Decisivi, ancora una volta, i video social dell’esperto etologo sull’argomento.
In merito all’intervento spiega Lunerti:
“L’unico modo per contrastare la presenza di questo insetto specializzato nella nidificazione in centro urbano è imparare i segni che riconducono ad un eventuale fondazione del nido e quindi provvedere all’immediata rimozione meccanica dello stesso prima che si sviluppi eccessivamente creando circostanze di pericolo per l’incolumità pubblica e privata”.